La notizia è clamorosa e sicuramente ci saranno reazioni. Da fonti vicine a Palazzo Chigi sarebbe emerso che in seguito ad un incontro che si è tenuto ieri tra i capogruppo della maggioranza e il governo, si sarebbe deciso lo stralcio dell'articolo 8 del Decreto "Destinazione Italia", relativo alla riforma del mondo delle assicurazioni auto.

Proprio questo articolo era stato il fulcro delle lamentele delle associazioni di consumatori, di quelle di categoria (in particolare dei carrozzieri), di avvocati e periti e per evitare che il Decreto non venisse approvato nei tempi previsti (2 mesi dal 24 dicembre 2013) e quindi perdesse per intero tutte le norme stabilite, il governo ha deciso di stralciare l'articolo in questione ed approvare il resto,delegando ad una futura discussione e ad un futuro provvedimento ad hoc, la questione riguardante il pacchetto delle riforme per l'RC auto.

La notizia è stata confermata oggi dal deputato del PD Filippo Crimi, che ha sottolineato come il poco tempo rimasto per l'approvazione del Decreto non avrebbe consentito di correggere ed apportare le migliorie richieste, rischiando di invalidare un provvedimento nato con l'obiettivo di calmierare le tariffe che sono attualmente le più alte in Europa.

Le prime critiche al ritiro dell'articolo riguardante l'RC auto sono giunte dal Codacons, che per bocca del suo presidente Carlo Rienzi, ha ritenuto il procrastinare le modifiche come un gentile omaggio alle compagnie assicurative, che possono quindi continuare ad applicare tariffe fuori mercato senza alcun intervento governativo.

Ricordiamo che il Decreto "Destinazione Italia" aveva reso obbligatorio per le compagnie assicurative, la proposta di una perizia prestipula dell'auto da assicurare garantendo uno sconto da quantificare e la possibilità per l'assicurato di accettare eventuali cure medico-sanitarie in caso di sinistro, di fronte ad una riduzione di premio del 7% su quanto incassato di media l'anno precedente dalla compagnia prescelta, nella sua provincia di residenza.

Facoltative, (anche se questo aspetto non era emerso in maniera chiara) erano invece la possibilità di prevedere come prodotto la scatola nera, (anche qui con la medesima riduzione di premio del 7% sulla cifra media incassata dalla compagnia l'anno precedente e con costi di installazione sempre a carico della compagnia), la facoltà di prevedere risarcimenti in forma specifica e non pecuniaria (con sconto annesso del 5%) e la facoltà per le compagnie di vietare agli assicurati il divieto di cessione del diritto al risarcimento, "obbligando" di fatto tutti gli automobilisti a rivolgersi solo alle carrozzerie convenzionate con la propria compagnia, (con sconto per l'assicurato del 4% sul premio incassato dalla compagnia nell'anno precedente).

Da qui la protesta vibrante dei carrozzieri (che nella stragrande maggioranza non sono "affiliati" a nessuna compagnia e che vedevano quindi il proprio lavoro minacciato), che nei giorni scorsi hanno "marciato" verso Roma, dimostrando in questo modo la loro rabbia verso il provvedimento.

Il Governo con la mossa odierna ha inteso da una parte salvaguardare il "resto" del Decreto e dall'altra prendere tempo per organizzare un tavolo di trattativa tra le varie parti coinvolte e introdurre le opportune modifiche, con l'obiettivo inderogabile del risparmio per l'acquisto dell'assicurazione auto.