Fino a questa stagione i Super Bowl sono sempre stati giocati in città e stati del sud degli Stati Uniti d'America, quali Florida, California, Louisiana, Arizona, Texas, in quanto, dato che l'evento cade nella stagione invernale, negli stati del nord è altissimo il rischio di avere temperature gelide, ghiaccio e tempeste di neve.

Quest'anno però Roger Goodell, il potentissimo Commissioner della NFL, ha avuto l'idea non poco temeraria di celebrare l'avvenimento sportivo più importante e seguito dell'anno negli Stati Uniti in prossimità di una città quale New York, notoriamente gelida in questo periodo dell'anno e per giunta in uno stadio all'aperto.

La scelta era stata accolta con non poco scetticismo da addetti ai lavori e non, che paventavano la possibilità concreta che il gelo e il ghiaccio o la neve potessero condizionare sia le squadre in campo che gli spettatori e rendere partita e spettacolo meno entusiasmanti. Ma il Super Bowl è un evento straordinariamente mediatico e la NFL, oltre che una lega sportiva, è un'azienda "corporate", che deve badare a profitti e bilanci. Da qui la scelta rischiosa, che, qualora avesse successo, potrebbe essere ripetuta in futuro.

Madison Avenue, nel borgo di Manhattan, è il centro delle iniziative pubblicitarie americane ed il Super Bowl si porta dietro un circolo mediatico, che non ha eguali, tra sponsorizzazioni e spot nel corso della partita, che aprono campagne pubblicitarie colossali e Roger Goodell ha giocato la carta di portare l'evento proprio in casa di chi tanto contribuisce a renderlo unico.

L'azzardo di giocare la finale nella "Grande Mela" e in uno stadio scoperto, però, a due giorni dall'evento, non pare più tanto assurdo, perchè dopo due settimane di clima polare e di forti nevicate, nel weekend la zona metropolitana di New York dovrebbe registrare un netto rialzo delle temperature e domenica, al momento del kick-off, dovrebbero esserci non meno di +4°, un lusso da queste parti all'inizio di febbraio.