Straordinaria atmosfera scenografica, quale solo in America sanno creare, questa notte al MetLife Stadium di East Rutherford, New Jersey, nel circondario di New York, ma lo spettacolo sportivo e agonistico di che tenore è stato?.

D'accordo che in America si vive lo sport in maniera diversa che da noi, come spettacolo a 360° e divertimento, con gioia ed entusiasmo, senza trans agonistica, ma lo sport è pur sempre sport, una disciplina agonistica e passionale e di emozioni e pathos sportivo in campo non se ne sono vissuti.

Sinceramente, tra i quarantotto Super Bowl disputati fino ad ora, non ne ricordo uno così a binario unico, con una sola squadra in campo e con il risultato finale tanto scontato fin dalla prima azione di gioco.

I Denver Broncos, come hanno avuto in mano la prima palla ovale, si sono letteralmente sciolti come neve al sole, sono scomparsi, Peyton Manning non ha nemmeno fatto in  tempo a mettere il piede in campo e i Seattle SeaHawks hanno fatto quello che hanno voluto.

La vigilia dello scontro era stata vissuta sull'incertezza, sull'imprevedibilità di una partita, che vedeva il miglior attacco della lega affrontare la miglior difesa e di fronte due compagini che non si erano mai affrontate sul campo nel corso della regular season. I pronostici, seppur di poco, propendevano per l'esplosività dell'attacco di Denver e l'abilità tecnica e l'esperienza di Payton Manning nei confronti della compattezza e freschezza, ma anche inesperienza dei SeaHawks.

Il campo, puntualmente, ha smentito tutti; la forza dei Seattle SeaHawks ha, fin dal primo secondo di gioco, annichilito e travolto i malcapitati Denver Broncos, che proseguono così la loro striscia negativa al Super Bowl: sette partecipazioni e due soli trionfi, contro cinque scottanti sconfitte.