In un precedente nostro articolo abbiamo affrontato un argomento assai contingente e spinoso, che è quello delle controversie bancarie. Adesso procediamo con le indicazioni utili nel momento in cui bisognerà scegliere un mutuo, anzi il mutuo. Si perché la scelta del mutuo dovrà essere frutto di indagini, conoscenze, chiarimenti, confronti. Quindi non una scelta casuale, bensì oculata e mirata.

Le prime mosse

La prima cosa prima di accingerci a cercare il mutuo, è che dobbiamo chiederci se siamo in grado di farvi fronte. Bisogna valutare il proprio reddito soprattutto nella prospettiva, determinando la propria capacità di rimborso mensile o semestrale che sia.

Per fare ciò, occorre valutare se siamo in grado di far fronte alle spese correnti (utenze varie, spesa, eventuali spese accessorie), in modo da non superare un terzo del proprio reddito.

Fatta questa prima operazione, occorrerà analizzare l'ammontare del mutuo da richiedere, la durata, la rata, gli interessi. Sapendo che quanto più breve è la durata tanto più sono alte le rate e minori gli interessi da pagare. Viceversa maggiori saranno gli interessi se la durata sarà più lunga, ma minore sarà la rata. Scegliere un mutuo ad interesse fisso o variabile? Questa è la domanda che più ci tormenterà nella scelta. Ebbene da uno studio effettuato in questi giorni dall'Osservatorio MutuiOnline, si è accertato che la percentuale dei richiedenti un mutuo variabile per acquisto prima casa, sostituzione o surroga dell'esistente, è in aumento, quasi raddoppiata nel corso dell'anno 2013.

La durata più "gettonata"è quella oscillante tra i 30-40 anni. Si dice anche nel rapporto che la cifra richiesta si aggira intorno ai 130 milioni.

Aggiungiamo che sul mutuo bisognerà pagare un'imposta, trattenuta direttamente dalla banca, pari allo 0,25 % se l'erogazione è riferita alla prima casa. Attenzione! A causa di questa imposta, la somma concessa risulterà inferiore all'importo accordato.