Le banche italiane hanno concluso ilprocesso di ristrutturazione e cercano nuove opportunità perconcedere prestiti, soprattutto per nuovi investimenti produttivi. Vadecisamente controccorrente Antonio Patuelli, il presidente dell'ABI,e mentre da ogni parte si lamenta la scarsa disponibilità dellebanche ad allargare i cordoni della borsa, incontra i piccoliimprenditori lombardi e si dice fiducioso su un rinnovato rapportotra banche e piccole medie imprese.

Il road show delle imprese a Sondrio:segnali di ripresa

L'occasione è data dall'ottavoincontro tra ABI e comunità locali, che come ogni anno si è tenutonel capoluogo lombardo.

Qui il presidente dei bancari nostrani hacolto alcuni segnali di timida ripresa, più sensibili in periferiache nei grandi centri industrializzati. Si tratta certo di un fievoleottimismo, che si scontra, inevitabilmente, con l'elevata pressionefiscale e su un diffuso euroscettismo. Patuelli è chiaro: chisostiene il ritorno ad una moneta nazionale, deve tener presenteanche le conseguenze nefaste dell'abbandono dell'euro, come ilritorno dell'interesse a due cifre sul debito pubblico. Interesse chesarebbero le imprese e le famiglie a dover pagare.

Finanziare l'economia reale

La Valtellina ha tutte lecaratteristiche per ripartire: il tessuto industriale ha retto benealla crisi e alla presenza sul territorio di due banche come laPopolare di Sondrio e il Credito Valtellinese, possono costituire glielementi base di un imminente rilancio.

Certo le banche hanno i loroproblemi: entrambi gli istituti di credito valtellinesi fanno partedel gruppo di 15 banche oggetto dell'asset quality revue della BCE,che dovrà verificare l'effettiva solidità degli istituti dicredito. Per il momento, quindi, si è restii ad investire: ma quandola Banca Centrale Europea darà il via, la situazione dovrebbe volgeral meglio.

Certo sul piano delle infrastrutture sipuò e si deve fare di più. Ma il vero nervo scoperto, secondoPatuelli, sono i ritardi dei pagamenti dei debiti contratti dallaPubblica Amministrazione alle imprese. Lo Stato deve intervenire, eal più presto.

E dopo? A dispetto delle previsioni cheprevedono una contrazione dei prestiti anche per tutto il 2014,Patuelli è fiducioso: le banche italiane non vedono l'ora difinanziarie la ripresa economica. Appena questa, ovviamente, saràcominciata.