Nei prossimi mesi potremmo assistere adun innalzamento dei tassi d'interesse a breve termine. Losostiene il quotidiano “Il Sole 24 ore” che, in una lungaanalisi, fa il punto della situazione sui rapporti tra banchenazionali e Banca Centrale Europea (BCE).

A determinare un innalzamento dei tassia breve termine sarà soprattutto il rimborso di 450 milioni di euroche le banche nazionali hanno versato nelle casse della BancaCentrale Europea: si tratta del rimborso dei fondi a suo tempostanziati dal governatore Mario Draghi tra dicembre 2011 efebbraio 2012 per evitare il tracollo delle banche europee.

Un rientro disomogeneo: ecco qualisono i paesi più virtuosi

Il rientro dei capitali prestati è difatto un indizio di ritorno alla normalità. Le banche,scongiurato il periodo di maggior rischio, hanno deciso di iniziare arestituire parte del finanziamento europeo e nel corso di questasettimana nelle casse della BCE rientreranno ben 991 milioni di euro. Il rientro del prestito non è però omogeneo:le banche tedesche, per esempio hanno restituito ben 60,6 milioni dieuro dei 69 prestati, la Francia ha rimborsato 100 dei 172 milioni dieuro ricevuti. Altri paesi sono rimasti indietro e preferisconousufruire ancora del finanziamento BCE: il Portogallo ha rimborsatoappena 7,3 milioni di euro (il prestito totale è di 60 milioni di euro), laSpagna 133,1 su 300.

Anche l'Italia appartiene a questo gruppo: lebanche nostrane hanno restituito appena 55 milioni dei 255 ricevutiin prestito.

Quali conseguenze sui tassi?

In che modo questo fenomeno influenzeràl'andamento dei tassi? Le banche più soliderestituiscono i soldi alla BCE e contribuiscono a ridurre laliquidità in eccesso, immessa a suo tempo per fronteggiare lacrisi.

Ma la riduzione di liquidità comporta come prima conseguenzaproprio l'innalzamento dei tassi a breve termine. Così, peresempio l'Euribor a tre mesi è salito sopra quota 0,3% mentre Eoniaè salito del 0,34%, ben al di sopra del costo del denaro. Leconseguenze potrebbero essere nefaste soprattutto per quelle banchenon del tutto consolidate che fanno affidamento ancora sulprestito della Banca Centrale Europea.