La cosa che fa più paura a un motociclista sonole auto e i camion. Il casco integrale Skully P1, dotato di visore in stile Google Glass, di telecamera posteriore e di connessioneBluetooth, è stato ideato per aiutare chi viaggia in Moto a gestireal meglio il pericolo costituito da veicoli ingombranti, pesanti espesso mortali.

Qualcuno si chiede se un tale dispositivo non siadi per sé stesso una causa di distrazione e quindi pericoloso. Ineffetti è difficile immaginare che usare un prodotto simile aiGoogle Glass, mentre si sfreccia a ruota libera sulla strada, sia ilmodo più sicuro per arrivare a destinazione.

Come si fa a restareattenti alle auto che vi sfrecciano di lato, a volte a solo pochicentimetri di distanza da un incidente mortale, mentre muovetecontinuamente lo sguardo per cercare di mettere a fuoco unrettangolino in fondo al vostro campo visivo?

Queste erano le considerazioni che agitavano ilcollaudatore che ha provato alcuni giorni fa uno dei tre caschiprototipo sulle strade della baia di San Francisco, vedi il videoSkullyHelmet – Lets go for a ride” pubblicato su YouTube. E questesono le entusiastiche conclusioni.

  • Lo sviluppo del casco è iniziato a Maggio2012. E' stato presentato ufficialmente ad un convegno di nuovetecnologie a San Francisco alcune settimane fa e ha vinto il premioDEMOGod. Ad oggi ha ricevuto più di 35.000 richieste da parte diappassionati disposti a provarlo.

  • Il casco Skully non è progettato per fornireun accesso completo ad Internet. Le sue caratteristiche, limitaterispetto a quanto possono offrire i Google Glass, sono comunque piùche sufficienti per un motociclista: GPS, telecamera posteriore sempre in funzione, connessione Bluetoothcon il cellulare per scaricare musica e gestire le chiamate.

  • Il visore HUD (Head Up Display), di misurecontenute e non più largo del deflettore per il respiro, si trovanell'angolo in basso a destra del casco, posizione scelta perchégià familiare al pilota abituato a guardare nello specchiettoretrovisore.

  • Una volta chiusa la visiera, l'immagine sulvisore diventa visibile come se si trovasse ad una distanza di 5/6metri. Il risultato che si è voluto ottenere è che la distanzafocale debba richiedere al muscolo oculare il minimo sforzo peradattarsi, e che l'immagine non appaia comunque così distante comese si guardasse un televisore posto alla fine di un lungo tunnel.

  • La telecamera posteriore installata sulprototipo offriva un angolo di visione di 75/80 gradi, ma quelladefinitiva avrà un grandangolare di 180°. Un accenno con losguardo in basso a destra e potete controllare tutto quello chesuccede alle vostre spalle. Il tutto in un tempo inferiore a quelloche serve per girare la testa verso lo specchietto retrovisore, eper un motociclista questo è uno dei più grossi vantaggi, comericonosciuto dallo stesso collaudatore, stupefatto dalla facilitàcon cui, con il nuovo casco, si riesce a coordinare la visioneanteriore con quella periferica posteriore.

  • Il navigatore satellitare GPS del prototipo non era pienamenteattivo, ma le funzioni presenti erano più che sufficienti per unaguida sicura.

  • Lo stesso vale per il Bluetooth, ottimo perascoltare musica in streaming, da rivedere in seguito per quanto riguarda icomandi vocali.

Il casco Skully costerà qualcosa più di 1.000dollari, che non è un prezzo osceno, avrà una batteria di 9 ore perfarvi godere una giornata piena di moto all'aria aperta, e un pesoinferiore al chilo e mezzo.

La domanda è più alta di quello che gli ideatorisi aspettassero, ma resta invariato l'obiettivo di consegna dei nuovi caschi a primavera 2014, quando si fa uscire la moto dal garage perle prime cavalcate. In tutti i modi, Skully rappresenta solo un primoanello di un'ondata rivoluzionaria di tecnologie HUD per l'industriamotociclistica, e non solo.