La Banca centrale farà presto partire la "valutazionecompleta" della trasparenza bancaria con l'obiettivo di ristabilire la fiduciadegli investitori nel sistema bancario. Per farlo, saranno esaminati i portafoglio prestiti, trading e leoperazioni fuori bilancio, come i derivati. Un meccanismo di vigilanza unica vaglierà i bilanci di 15banche italiane, e un totale di quasi 130 banche nell'intera Eurozona, percomprendere a fondo tutte le fonti dirischio, dall'esposizione del debito dei vari governi e istituzioni, cosìcome quello delle imprese, fino a quella al dettaglio.

In una situazione reale d'insufficienza di credito economico, questa operazione, che partiràa novembre, dovrebbe consentire la scoperta di carenze patrimoniali e, successivamente, con la ricapitalizzazione delle banche, cisarebbero concrete possibilità per far ripartire il credito e la tantosospirata ripresa dell'area euro. L'obiettivo è quello di concludere l'interoprocesso entro ottobre 2014.

Mario Draghi ha confermato:"Ci aspettiamo che la valutazionerafforzi la fiducia del settore privato nella solidità delle banche dell'areaeuro e nella qualità dei loro bilanci".

L'operazione trasparenza sarà costituita da tre analisi: unavalutazione generale del rischio, conl'esame di elementi tipo liquidità, raccolta e leva finanziaria; la revisione della qualità dell'attivo(asset quality review, o Aqr), con l'analisi dettagliata delle aree piùcritiche; infine, lo stress test deibilanci per comprendere come, in situazioni estreme di forte recessione o nettoaumento dei tassi d'interesse, reagirebbero le banche.

In particolare, con lostress test si valuterà l'importanza della relazione del portafoglio di debito sovrano detenuto dalle banche.

Il risultato sarà espresso in un giudizio per ogni bancaesaminata, la quale dovrà agire con aumenti di capitale o azioni volte alrisanamento, in tempi ben determinati. Per intraprendere misure diricapitalizzazione delle banche, i privatipotranno giocare un ruolo di grande rilevanza, anche se potrebbe rendersinecessario l'intervento di fondipubblici.

A tal proposito, Mario Draghi ha suggerito la necessità dicostituire un "backstop", ovvero una rete di sicurezza di risorse finanziariepubbliche per eventuali interventi, non necessariamente da utilizzare. SempreDraghi ha auspicato per un veloce raggiungimento dell'unione bancaria europea,possibilmente entro il 2015.

Molte banche europee hanno già iniziato a muoversi persoddisfare la richiesta posta da questa valutazione di trasparenza, anche sealla base ci saranno i dati al 31 dicembre 2013.