La recente incursione di hackers che hanno violato ilprofilo Facebook dell'italiana Alpitour con conseguente appropriazione dei dati sensibili dei clienti chevenivano dirottati inconsapevolmente verso siti fasulli, riportal'attenzione sulla vulnerabilità della rete.

La primaconsiderazione da fare e che internet, oramai insostituibilenella vita di molti, per non dire di tutti, è una tecnologiastudiata e progettata per fini militari (come moltissime altretecnologie che sono entrate nell'uso quotidiano), ma una volta messaa disposizione dell'utenza civile ha naturalmente subitomanipolazioni da parte dei pirati informatici che lo rendono quantomeno rischioso se non si prendono le dovute cautele.

A questopunto c'è da porsi un quesito: gli hackers sono pirati fuoridalle leggi e dal controllo dei governi e delle istituzionicommerciali e militari o sono “corsari” che spessoagiscono per conto di quelle? E' innegabile il fatto che ogni voltache viene creata una nuova tecnologia questa diventa il tessutocolturale per produrne altre e, nel campo dell'informatica, le mentibrillanti che riescono a manipolarne il nocciolo (kernel perl'esattezza) oramai non si contano.

Vediamo il fenomeno Linux,che nato dall'ormai “antico” Unix si sta diffondendo inmaniera significativa basandosi soprattutto su una vera e propriafilosofia: l'open source, ovvero permettere a tutti coloro chene abbiano le capacità tecniche di apportare modifiche e migliorieda mettere gratuitamente a disposizione di tutti.

Ma tornando al diverbio “pirati o corsari” sappiamooramai che i conflitti si combattono sempre più sul piano degliattacchi di tipo informatico: gli eserciti di tutto il mondo hannocostituito speciali dipartimenti per interferire con i sistemi dicomunicazione, su quelli economici e su quelli militari (va ricordatoche recentemente si è diffusa la notizia che gli ingegneri di alQuaeda sono in grado di disturbare le comunicazioni che avvengonotra droni e satelliti rendendoli praticamente inefficaci) esempre di più si fa ricorso alle conoscenze degli hackers peraggirare o danneggiare particolari obiettivi sensibili: in altreparole questi cosiddetti pirati sono in realtà dei corsari chelavorano illegalmente al soldo dei governi o delle multinazionali.

Lasciamo in sospeso una domanda: questi hacker sono eroi o sonobanditi?