Che la guerra e i conflitti civili siano da sempreun'ignominia per il genere umano è cosa risaputa; ma ancor peggio sono il silenzio, l'indifferenza e l'immobilismo della comunità internazionale difronte alle stragi e agli eccidi di migliaia di civili indifesi, in ogni angolodella Terra. E' vergognoso e assurdo che si intervenga solo quando ci sia unproprio tornaconto economico. Nel recente passato è accaduto in Iraq, con bendue guerre e un dittatore, Saddam Hussein, ricercato in ogni angolo, catturatoe addirittura impiccato. Questo perché il suolo iracheno è ricchissimo di oronero, il petrolio.

Stessa cosa è accaduta, e sta ancora accadendo perl'Afghanistan, dove in risposta a un terribile attentato - alle Torri Gemellenell'ormai tristemente celebre 11 settembre 2001- fu scatenata una grandissimaoffensiva militaree contro i terroristidi Al Qaeda, il cui leader Bin Laden è stato eliminato, ma senzariuscire a controllare ancora il movimento integralista talebano che tienetuttora in ginocchio un popolo, quello afgano e minaccia la comunitàinternazionale. Quello in Afghanistan è il più lungo conflitto della storiaamericana.

I contingenti stranieri sono ancora lì, non è ancorachiaro quando si ultimerà la "exitstrategy". Migliaia di soldati sono morti in oltre dieci anni, centinaia dimiliardi di dollari sono stati spesi per finanziare l'intervento militare, ma unastabilità socio-politica è ancora lontana.

Il motivo principale del conflitto peròresta sempre quello economico: i giacimentidi gas naturale e la realizzazione di gasdotti da controllare. Per la gioiadi multinazionali americane e inglesi in primis; la geopolitica asiatica è importante per l'Occidente, laddove bisognacontrastare il controllo e l'egemonia economica di Russia, Cina e India.

La"Guerra Fredda" sarà forse finita da anni ma il "braccio di ferro" per le risorse economiche è appena in iniziato.

Palese è anche il non-intervento nella tragica situazione che si sta consumando in Siria, dove un regime dittatoriale "sconsacrato" dalsuo popolo, da oltre due anni ormai sta massacrando e trucidando la sua stessagente.

E l'Europa, gli Usa, per non parlare dell'Onu cosa fanno dinanzi aquesto genocidio? Nulla. Le ragioni sono diverse anche se vergognosamenteingiustificabili. La Siria infatti nonha il petrolio, come l'Iraq o la Libia (dove solo qualche anno fa si èconsumata la stessa guerra civile e sappiamo come è andata a finire n.d.r); laSiria è un paese militarmente forteche potrebbe minacciare e non solo, un importante satellite americano nel MedioOriente, come Israele.

Il regimesiriano ha forti amicizie diplomatiche ed economiche con nazioni"difficili" da trattare e convincere per un eventuale intervento come Iran, Russia e Cina. È per questi vilimotivi che non c'è sangue innocente versato che smuova l'ignominia dell' Occidente (Stati Uniti, in specialmodo) ad intervenire in maniera decisa e risoluta a porre fine ad un eccidioconsumato nell'indifferenza generale. Ein nome di una ricchezza, che in questo caso, ipocritamente, non c'è dasfruttare.