Sembra proprio che Google abbia deciso di unirsi alla FIDO Alliance (Fast IDentity Online Alliance), gruppo fondato lo scorso febbraio da alcune società hi-tech, come il servizio di pagamento online PayPal e il secondo produttore di pc al mondo Lenovo, che lavora all'eliminazione dell'attuale sistema di protezione password, ormai dimostrato troppo insicuro.

Dopo la vertigine provata a Wall Street nel breve tempo in cui tutti hanno creduto che la notizia fosse vera, quella relativa al ferimento di Obama in un attentato, che dimostra la grande fragilità della protezione agli account dei servizi online, anche Twitter si è messa a lavorare ad un sistema "forse che fa perdere troppo tempo" a doppia blindatura contro i furti di account: oltre al "nome utente" – il nome dell'account o la e-mail – e la password, prevederebbe l'inserimento di un codice, generato al momento ed inviato a un dispositivo registrato precedentemente per poi essere inserito in modo da accedere al proprio profilo in totale sicurezza.

I soci di FIDO vorrebbero però andare ben oltre la doppia blindatura come quella che sta adottando Twitter (two-step verification) ed iniziare a lavorare ad un concetto più ampio di protezione con un sistema biometrico (iride, voce, impronte digitali) integrando appositi chip per la sicurezza nei dispositivi che si connettono alla rete.

"Unirsi alla FIDO Alliance è un ottimo modo per aumentare la spinta verso standard aperti per un'autenticazione forte  e continueremo a lavorare sui progetti attualmente in via di sviluppo" è quanto dichiarato da Sam Srinivas, responsabile della sicurezza di Big G.

Google ha infatti annunciato un paio di mesi fa di star già lavorando allo sviluppo di soluzioni basate su chiavette Usb miniaturizzate o piccoli chip che abilitano la comunicazione a corto raggio near-field communication (Nfc) per un sistema biometrico.