Uno studio effettuato da Coldiretti, che elabora dati fornitidal Censis, conferma quanto sempre detto ironicamentesugli italiani, ossia che siano un popolodi "mammoni".

Lo studio non lascia dubbi, mediamenteun italiano su tre vive ancora incasa con la mamma e il 42, 3 % haacquistato casa o e comunque andato a vivere ad una distanza non superiore ai 30 minuti.

Se si analizzano le fasce d'età sievince che:

  • Tra i 18-29anni i dati sono 60,7%, vive in casa, 26,4%, vive a 30 minuti
  • 30-44anni rispettivamente 25,3%, 42,5%
  • 45-64anni 11,8% e 58,4%

Secondo quanto affermato daColdiretti, "I datimostrano l'immenso ruolo sociale che viene svolto dalle mamme in tempo di crisicon la famiglia che diventa un soggetto di welfare che opera come fornitore diservizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno".

Anche da precedenti analisi Istat emerge come la metà deigiovani italiani con meno di 25 anni dipende dalla famigliadi origine, dato che ci differenzia dagli altri paesi europei, in cui vi è unaminoranza di giovani che vive ancora in casa.

I salari di ingresso sono tra i più bassi edil sistema di welfare supporta talmente poco che l'unico ammortizzatore socialea disposizione delle giovani generazioni permane la famiglia, fortunati quindicoloro che possono effettivamente contare su questo prezioso aiuto.

Inoltre anche i giovani che si allontanano di casa devonospesso fare ritorno nella casa materna a causa del sopraggiungere didifficoltà economiche che impediscono il proseguo di una vita autonoma.

Vero è che anche quando i figli si sposano econducono una vita economicamente "dignitosa" preferiscono vivere in prossimitàdei genitori, perché  i nonni, dasempre per la popolazione italiana, sono una risorsa difondamentale importanza. I servizi a sostegno dellegiovani famiglie sono spesso insufficienti, come la dimostrata carenza dei postinegli asili nidi, così le famiglie dalla loro tentano, come possono, di colmare le mancanze del welfare.

Ma gliitaliani sono poi davvero mammoni o nonhanno altre alternative?