Secondo quanto spiegato da Mario Draghi, governatore dellaBanca Centrale Europea, nella conferenza stampa al termine del direttivo dell'Eurotower;la crisi vedrà la propria fine nel 2014 quando si auspica una ripresa seppurlieve, riviste dunque in negativo le previsioni di uscita dalla situazione didebolezza economica in cui versa l'Europa che qualche mese fa volevano già unaripresa nel secondo semestre del 2013.

Un anno in più di crisi allora. L'Italia,sempre secondo Draghi, non sembra spaventare gli investitori europei, i mercati"sanno che viviamo in sistemi democratici"; e per quanto riguarda la situazionepolitica italiana e il risultato delle ultime elezioni, Draghi ha dichiaratoche gli investitori "sono meno impressionati rispetto ai media ed ai politici".

L'Italia "in ogni caso prosegue ilconsolidamento dei conti pubblici" e gli aggiustamenti strutturalidell'economia, "come se ci fosse una sorta di pilota automatico", hasottolineato il massimo rappresentate della Banca Centrale Europea.

La Bce haanche rivisto verso il basso le previsioni riguardanti la crescita economicadell'area Euro per il biennio ancora in corso: sul 2013 si attende un PIL trail -0,9% e il -0,1%, mentre per il 2014 si auspica un valore tra crescita zeroe più 2%. Il consiglio direttivo della Bce "continua a vedere rischi alribasso, legati a un'implementazione troppo lenta delle riforme" che"argina il recupero della fiducia e dunque rallenta la ripresa". Trale priorità dei governi della zona Euro deve esserci la lotta alladisoccupazione giovanile. Durante il consiglio direttivo è stata "evocata"anche la possibilità di tagliare i tassi, ma ha prevalso, per consenso, ladecisione di lasciarli fermi allo 0,75%.