Il 2012 è stato l’anno "del digitale" e il 2013 con molte probabilità ricalcherà la scia dell'anno precedente. Il quotidiano Repubblica ha voluto ripercorrere in un articolo gli insuccessi del mercato tecnologico: proviamo a ripercorrere anche noi alcuni di quelli che sono stati i grandi flop 2012 dell’high-tech. Abbiamo potuto osservare lo strapotere di Apple, la gigantesca macchina Google vincere milioni di ostacoli e barriere e altri come Facebook, Yahoo, Samsung, Nokia che d’altro canto non sono assolutamente stati a guardare.

Alcune precisazioni però in quest’annata d’oro per alcuni vanno fatte.

Vi ricordate di Volunia? Motore di ricerca italiano ideato e presentato a febbraio da Massimo Marchiori a cui si riconduce una parte del successo dell’algoritmo di Google. Ebbene il progetto, mai decollato, è naufragato miseramente con la fuoruscita dal progetto di Marchiori qualche mese fa.

Per non parlare delle famose mappe 3d di Apple, un disastro che è costato a Cupertino la sostituzione di alcuni componenti non solo elettronici per riavviare la tecnologia di geolocalizzazione, bensì del proprio staff, al fine di capire bene come destreggiarsi nel ‘dopo Jobs’. Avete mai più sentito parlare dei microprocessori AMD? Storico rivale di Intel, AMD ha vissuto un 2012 deleterio, soffocato dalla concorrenza ha chiuso l’anno in negativo come mai in precedenza.

Altri scossoni hanno comunque fatto il giro del mondo: il 18 maggio 2012 anche Facebook in borsa se l’è vista brutta. Per non parlare dell’ormai forse superato Blackberry, tutta la tecnologia touch-screen pare essere stata fatale per la canadese Research in Motion. Durissimo d’altro canto è stato il colpo ‘Ultrabook’ per Intel, nati per diventare in breve il portatile sottile che avrebbe confinato per sempre l’egemonia Apple nell’ambito personal computer, a fronte di un maxi investimento di 300 milioni di dollari, Intel si è dovuta arrendere alle contromosse di Cupertino che con i Tablet aveva già creato un qualcosa di ‘sottile’ già veramente utile al consumatore.

Alla luce di quanto detto, si nota come il mercato dell’high-tech sia perennemente in movimento. Big di un certo livello fino a qualche anno fa alla fine hanno dovuto fronteggiare una crisi di alcuni loro prodotti che è costata il ridimensionamento delle loro strutture. D’altro canto chi invece presenta bilanci in salute non si esime dal subire di volta in volta qualche duro colpo magari ristretto ad una gamma specifica di prodotti.

La cosa che invece deve far riflettere è il caso del lancio di un prodotto nostrano che va in fumo, vedesi Volunia, praticamente un high-tech totalmente made in Italy che sembra essere stato davvero una facile preda per gli squali della Silicon Valley.