L’importanza del posizionamento all’interno della Search Engine Results Page (serp) non è una cosa da niente. Al contrario, è ciò che determina l’andamento di un’azienda, poiché si ripercuote direttamente sul suo fatturato.

Ma i parametri che stabiliscono la gerarchia dei risultati è davvero così imparziale? Non per tutti. Ci sono imprenditori tedeschi che hanno lamentato di venire boicottati quando hanno proposto soluzioni e strategie che non incontrano il favore di Google o vi entrano in concorrenza. Accuse che non sono cadute nel vuoto, dal momento che la Commissione europea che regola la concorrenza e la Camera di commercio americano dal 2011 stanno svolgendo delle indagini volte a stabilire se Google mina la libera concorrenza e se manipola risultati di ricerca per trarne profitto.

Attraverso Google non si sonda la Rete, ma l’indice che Google ha della Rete. Questo è un indice che viene continuamente aggiornato con l’invio di programmi, i cosiddetti spider, che analizzano le pagine Web e seguendo i link costruiscono un’immagine del Web, o quantomeno di una sua parte equivalente a 30 trilioni di indirizzi con una scansione giornaliera di 20 miliardi di pagine. E stabilisce anche una sua gerarchia, attraverso l’algoritmo PageRank.

Il problema della neutralità di Google è difficile da provare, ma esiste se non altro come problema etico: dal momento che Google e il Web sono diventati praticamente sinonimi, l’oggettività del motore di ricerca inventato nel 1996 da Sergey Brin e Larry Page deve essere garantita.