La trazione integrale permanente è gestita in modo completamente automatico da un sofisticato sistema di ottimizzazione della trazione che quando l’aderenza diventa precaria trasferisce in pochi secondi la coppia all’asse che in quel momento è in grado di garantire il miglior grip.

A questo dispositivo si aggiunge la possibilità da parte del guidatore di attivare l’ELD (electronic locking differential) quando si trova in difficoltà, per esempio al momento di partire su terreni a scarsa aderenza come neve, ghiaccio o fango.

In questo caso basta premere l’apposito pulsante e il sistema, che fa parte della dotazione di serie funziona a velocità inferiori ai 50 all’ora, provvede a frenare le ruote che tendono a slittare dirottando la coppia su quelle che garantiscono una presa migliore.

Rispetto alla Panda normale, la 4X4 presenta un assetto rialzato di circa 5 cm e le protezioni sottoscocca  fondamentali per affrontare le asperità più impegnative, sulle quali la piccola integrale della Fiat ha un comportamento paragonabile a quello di molti fuoristrada ben più sofisticati e costosi.

Due i motori disponibili, tutti e due tra i più moderni della Fiat: il TwinAir bicilindrico 0.9 turbo a benzina da 85 cv abbinato ad uno specifico cambio manuale a 6 marce con la prima molto corta che ne accentua le caratteristiche off-road agevolando le partenze in salita su terreni difficili, e il turbo diesel 1.3 da 75 cv con tecnologia Multijet di seconda generazione, che invece fa coppia con un cambio a 5 marce sempre manuale.

Entrambi dispongono della Start&Stop di serie e vantano emissioni di CO2 di 125 e 114 g/km. Il listino della Panda 4X4 di terza generazione parte da 16.950 euro con il motore a benzina e da 17.650 con il diesel.