Probabilmente nel giro di qualche giorno si saprà se il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi, affiancato dal prestigioso partner industriale Mercedes-Benz, riuscirà a prevalere nella disputa per aggiudicarsi la proprietà del mitico marchio automobilistico Aston Martin, reso famoso nel mondo dai film interpretati da Sean Connery, nei panni dell’agente segreto 007 al servizio di Sua Maestà britannica. L’altro sfidante è il gruppo motoristico indiano Mahindra & Mahindra, colosso dell’auto di pari livello del gruppo Tata, ma pressoché sconosciuto in Italia, e che di recente ha acquistato in Corea la Ssangyong, società produttrice di auto fuoristrada che versa in difficoltà.

A vendere è il fondo del Kuwait Dar, il quale aveva rilevato il marchio inglese dalla Ford nel 2007, che fornisce ancora le parti meccaniche. La richiesta di Dar, secondo indiscrezioni trapelate, sarebbe di 250 milioni di sterline, corrispondenti a circa 308 milioni di euro, che dovranno essere versate sotto forma di aumento di capitale, consentendo così al fondo del Kuwait di controllare ancora il 50% dell’Aston Martin. Sembrava che Bonomi, nei giorni scorsi, si accingesse a stringere i tempi per concludere le trattative, e fosse pronto a sottoscrivere un preliminare d’acquisto, ma il contendente indiano, inaspettatamente, ha rilanciato, con una offerta più alta della precedente, e quindi ha riaperto la sfida, che comunque dovrebbe essere agli sgoccioli.

È un mito non appannato dagli anni quello della casa automobilistica inglese, che si impose nel 1959 nella “24 ore di Le Mans” con la vettura da corsa DBR1, prodotta dall’Aston Martin negli stabilimenti di Gaydon, non lontano da Birmingham, nella contea di Warwick, in Inghilterra, dove tuttora vengono fabbricate le auto del marchio, e in questi stessi capannoni i due contendenti si sono impegnati a proseguire la produzione.

L’Aston Martin viene considerata un’auto ultra-esclusive, di altissima gamma, con modelli che montano motori anche a 8 e 12 cilindri. Oggi vende prevalentemente auto sportive, fra cui è d’obbligo segnalare la V8 Vantage, uscita nel 2006 – un coupè che costa oltre 110.000 euro – anche se è in commercio una versione particolarmente elegante a quattro porte.

Il marchio attualmente vende 4.000 vetture all’anno, un numero esiguo anche per fasce di auto costruite quasi artigianalmente. E l’obiettivo di Andrea Bonomi, qualora vincesse la competizione, sarebbe di investire sui modelli e sulle strategie di vendita per giungere, nell’arco di un decennio, a settemila unità vendute. Un traguardo non indifferente per l’auto guidata dall’agente 007 – l’Aston Martin D5 – battuta all’asta qualche tempo fa per una somma vicina ai 3 milioni di euro.