Aveva fatto scalpore il licenziamento per discriminazione di questi 19 lavoratori di Pomigliano che chiesero poi al giudice il reintegro nel posto di lavoro. Sono stati chiamati lunedì con un telegramma dalla Fiom, sono arrivati nel loro vecchio stabilimento di Pomigliano e hanno firmato il reintegro che sarà operativo dal 10 dicembre in poi.

La Fiat non l’ha presa bene, parlando di un provvedimento che reca dei privilegi assolutamente immeritati per alcuni lavoratori. Fiat ha dichiarato che ‘la riassunzione rappresenta non solo la vittoria per la Fiom e il fatto che possono lavorare senza discriminazione, ma anche una vittoria per la Costituzione e la democrazia.

Vuol dire sancire un diritto che vale per tutti i lavoratori’

Nel senso, il Lingotto pare non abbia gradito questo reintegro immediato solo per questi lavoratori iscritti alle liste Fiom aggiungendo ‘la sentenza del tribunale di Roma garantisce agli iscritti alla Fiom un passaggio in Fabbrica Italia Pomigliano anticipato rispetto a tutti gli altri dipendenti una posizione di privilegio che non ha alcuna ragionevolezza’

Commenti e dissidi a parte, il provvedimento per i 19 lavoratori sarà presto operativo. La corte d’Appello di Roma così ha sentenziato andando incontro al ricorso dei lavoratori in precedenza licenziati. Fiat non ha mancato comunque di aggiungere un’ulteriore nota piccante sulla vicenda.

"La procedura di assunzione prevede da parte degli interessati la presentazione delle dimissioni da Fiat Group Automobiles e contestualmente la firma del contratto d'assunzione con l'adesione alle condizioni economiche e normative vigenti nella nostra società"; puntando così  il dito fra le righe su alcune "distorsioni" che deriveranno dall’esecuzione della sentenza.