Tassa, bollo o tariffa, per gli italiani sono sempre soldi da sborsare. E gli automobilisti lo sanno bene, con quelle lunghe file tra i garages dei meccanici o negli uffici delle assicurazioni auto. Ma tra tutte le scartoffie e le ricevute l'umore generale è sempre quello: ma perché pagare anche questo benedetto bollo, non se ne potrebbe fare a meno? Sembrerebbe proprio di no, perché questa piccola tassa ha la sua rilevanza soprattutto per chi si batte per l'autonomia del territorio, essendo in pratica una tassa regionale.

La “tassa automobilistica” difatti è un contributo locale che ha effetto su scala regionale e riguarda gli autoveicoli registrati al P.R.A.

(Pubblico Registro Automobilistico), nata soprattutto per finanziare le vie stradali.

La sua storia risale agli anni '50 quando venne introdotta con il D.P.R. del 5 Febbraio del 1953 e poi venne perfezionata nel 1955 (Legge 21 Maggio n. 463) per finanziare le autostrade e le strade di pertinenza statale.

Tale norma rimase cristallizzata fino al 1982 quando venne “ritoccata” - decreto legge n°953 – con il termine di “tassa di possesso”. Se l'auto rimaneva in garage, inutilizzata e sotto la polvere, bisognava pagare lo stesso il bollo. E nel Gennaio 1999 la competenza della sua riscossione venne affidata alle Regioni (legge n° 447 del 27 Dicembre 1997) e nel 2000 - con la legge 342 - venne abolita per i veicoli immatricolati da oltre trent'anni.

Quindi tutti coloro che sono interessati all'acquisto di un veicolo dovranno necessariamente pagare il bollo auto, ovvero una tassa di possesso del veicolo comprato, di pertinenza regionale, con scadenza annuale, e oggi si può tranquillamente pagare online sul sito dell'ACI, dell'Agenzia delle Entrate o su Bolli.it

 Ma quali sono i criteri secondo cui bisogna pagare il bollo auto?

Semplice: in base ai kilowatt che sviluppa il motore - sono esenti dal bollo i motori di classe euro 4 e 5 – e dalla classe ambientale del veicolo (che sia vecchio o nuovo). Per le vetture e gli autocarri più leggeri la normativa parte dalla classe ambientale più alta, la Euro 5, fino a quella convenzionale pari a zero. Per i motocicli invece i criteri sono differenti, partendo dalla classe 3 fino a quella zero.

L'ammontare della tassa dipende da due fattori:

– Classe di inquinamento (alla classe più bassa corrisponde un livello più alto di tassa)

– Potenza superiore ai 185 kw (l’aumento è proporzionale ai punti superiori a questo livello). Esistono delle riduzioni della tassa nel caso in cui si tratti di mezzi elettrici (nei primi tempi addirittura esenti) e se si tratta di un veicolo alimentato a GPL.

Sono esenti dal pagamento della tassa di circolazione le seguenti categorie e per i seguenti casi:

 - disabili

 - radiazione

 - radiazione d’ufficio

 - cessazione di circolazione

Inoltre è bene sapere che:

 ➢    In Italia sono esenti dal pagamento del bollo tutte le auto d’epoca immatricolate da almeno 20 anni in Lombardia e almeno 30 nel resto del Paese.

➢    Esente dal bollo anche la prima auto inferiore a 2000cc a benzina e 2800cc diesel, di proprietà di un portatore di handicap.

➢    Le auto elettriche godono dell’esenzione bollo per almeno i primi 5 anni dalla data di immatricolazione.

➢    I veicoli ad alimentazione esclusiva GPL e Metano hanno uno sconto del 75% sul bollo.

➢    Le auto bi-fuel, a doppia alimentazione benzina-gas, godono di agevolazioni solo nella provincia di Bolzano: esenzione dalla tassa automobilistica per i primi tre periodi d’imposta per tutti i veicoli trasformati a gas a partire dal 6 agosto 2003.

Il bollo auto può essere pagato presso gli sportelli dell'ACI, negli uffici postali, nelle tabaccherie abilitate coi servizi Lottomatica e presso le agenzie di pratiche automobilistiche.

Molto importante è conservare le ricevute per almeno i tre anni successivi alla scadenza, tenendo conto sia delle prescrizioni che variano a seconda delle Regioni sia dei condoni e/o proroghe delle stesse. In ogni caso non si possono avere rimborsi superati i cinque anni di tempo dalla scadenza del pagamento.