Dopo aver condotto una indagine approfondita per diversi mesi, sembra che la Commissione Europea per voce del commissario Reding abbia riscontrato moltissime anomalie sulla politica di protezione della gestione dei dati sensibili di Google.

Sembra infatti, che Google raccolga i dati sensibili in maniera abbastanza grossolana, per un periodo di tempo indeterminato, a volte senza il consenso degli utenti stessi per usi di cui spesso, questi non sono a conoscenza. Non solo, sembra che il colosso di Mountain View, non adotti né tecniche informatiche che palesino la possibilità di opporsi al trattamento dei dati sensibili né sistemi che tutelino totalmente le transazioni economiche on line e tanto meno che impediscano la localizzazione dell'utente.

La politica sui dati sensibili oggetto di privacy adottata da Google in maniera assolutamente propria, consente l'utilizzo di dati protetti tramite l'uso delle diverse applicazioni fornite da Google come Gmail, Google maps e lo stesso You tube, per citare quelle di maggiore fruizione; ma anche per le altre.

Proprio ieri, la commissione Europea, a nome di tutti gli stati membri, ha inviato una lettera ai diretti interessati in cui vengono evidenziati 12 punti da correggere per tutelare la privacy di tutti coloro che utilizzano i loro servizi.

In questa lettera vengono concessi 4 mesi per adeguare la loro “privacy policy” a quella della comunità europea e pertanto per inserire nuovi dispositivi informatici capaci veramente di tutelare il consumatore, nel frattempo è prontamente arrivata la risposta di Google ad opera del suo portavoce Peter Fleischer che si riserva di commentare il fatto solo dopo che la sua società avrà finito di studiare il rapporto verificando le reali anomalie della loro informativa sulla privacy.

Se veramente venissero  verificate le infrazioni contestate dalla Commissione, Google sarebbe sanzionata per circa 575 Mln di euro.