A pochi giorni dalla pubblicazione (Decreto n. 82 del 24 settembre 2012) del bando di concorso nazionale per 11.542 posti per insegnanti nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado (di cui 952 per posti di sostegno), il Ministero sta valutando la sospensiva, dopo i ricorsi e le contestazioni dei sindacati. Non sono mancate le polemiche per questo concorso che si aspettava da un decennio.

I maggiori sindacati e l'Associazione Nazionale degli Insegnanti E Formatori (ANIEF) si sono schierati subito contro la sua impostazione e così anche il Codacons, che annuncia ricorsi a raffica in tutta Italia.

Ottocento docenti del Lazio hanno già avviato pratiche contro il bando per annullarlo o modificarlo. L'ANIEF, tra l'altro, contesta al bando il divieto di partecipare al concorso per i docenti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali e l'esclusione dei laureati tra il 2001 ed il 2012.

Queste disposizioni del bando del ministro Profumo, infatti, violerebbero l'articolo 3 della Costituzione ed altre norme della nostra legge fondamentale. Viene, infatti, negato l'uguale trattamento degli individui di fronte alla legge a parità di condizioni, così come il principio secondo cui non vi devono essere disparità di trattamento da parte della Pubblica Amministrazione.

Diversi ricorsi al TAR del Lazio sono già partiti ed il flusso sembra che continuerà ancora.

Le associazioni di categoria intendono avviare una class action per rappresentare il maggior numero di persone possibili ed arrivare ad una modifica del bando di concorso. Secondo le sue disposizioni attuali, le domande vanno presentate dal 6 ottobre al 7 novembre, entro le ore 14 ed esclusivamente in modalità online, attraverso la procedura informatica utilizzata dal Ministero, denominata Polis.