Sono arrivati puntuali i giudici della Corte Costituzionale Tedesca, attesi in aula per esprimersi sulla compatibilità del Fondo Salva Stati con l'ordinamento di Berlino. Il responso, fortunatamente, è stato positivo.

Gli analisti avevano pronosticato il lieto fine, ma solo adesso l'eurozona può tirare un sospiro di sollievo. La Corte di Karlsruhe ha stabilito che la Germania può contribuire al fondo di garanzia europeo per i Paesi membri in difficoltà economiche, senza che questo contraddica le disposizioni costituzionali tedesche sul pareggio di bilancio.

I versamenti dalle casse tedesche, però, potranno al massimo ammontare a 190 miliardi di euro.

Grande sollievo per la stabilità dell'Europa, se si considera che Berlino verserà all'ESM poco più del 27% del totale del fondo. È ormai scontato, quindi, anche se mancano ancora le ratifiche italiana ed estone, che la “rete di sicurezza” verrà attivata con il consenso del 90% dei Paesi aderenti, come previsto dai trattati. Per la cronaca, Roma incide sul fondo con una quota di quasi il 18% (l'Italia è il terzo Paese contribuente) e l'Estonia per appena lo 0,186%.

L'ESM (European Stability Mechanism) è un'organizzazione intergovernativa che dispone di un capitale pari a 700 miliardi di euro, di cui 80 saranno erogati entro il 2014.

Oltre all'Ue, nelle analisi per la sua stabilità, per il corretto funzionamento e l'efficacia dei “prestiti” sono coinvolte anche la Banca Centrale Europea e un'apposita commissione del Fondo Monetario Internazionale. La gestione del Fondo è compito dei ministri delle Finanze europei. Portogallo, Grecia, Spagna e Irlanda sono i Paesi che ne hanno già richiesto l'aiuto, per un totale di 292 miliardi di euro già impegnati.

Dopo il cauto ottimismo di ieri, con l'euro in ripresa sul dollaro, le borse del vecchio continente festeggiano. Milano registra un +1,13% e lo spread scende a 343 punti. Il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso ha commentato soddisfatto: “Non devono esserci più dubbi sull'integrità dell'Unione Europea e sulla irreversibilità dell'euro".