In Italia su un prodotto, legalmente e totalmente dichiarato, che costa un euro grava una pressione fiscale pari al 55%.  Secondo Confcommercio, si tratta del record mondiale assoluto, oltre che del dato più elevato della nostra storia recente.

Superiamo Danimarca (48,6%), Francia (48,2%) e Svezia (48%), guardiamo col cannocchiale i paesi agli antipodi della classifica, Australia (26,2%) e Messico (20,6%). Rientriamo nella top ten anche per la pressione fiscale apparente, generata dal rapporto tra gettito e Pil: siamo quinti, con il 45,2%.

Il rapporto Confcommercio denuncia però che tali risultati non sono l'effetto distorto delle aliquote legali, ma della zavorra dell'economia sommersa, pari al 17,5% del Pil.

L'imponibile “nero”, stimato nel 2008 a 280 miliardi di euro, corrisponde a circa 154 miliardi di euro di evasione fiscale. Con le dovute approssimazioni, è ragionevole ipotizzare di guidare anche questa triste classifica, seguiti da Messico (12,1%) e Spagna (11,2%), anche se la tendenza è leggermente in diminuzione.