Dopo lunghi mesi di trattative e indiscrezioni la notizia è ora ufficiale: la gloriosa casa svedese Saab (in bancarotta dallo scorso dicembre) ha venduto al gruppo d'investimento cino-giapponese NEVS (National Electric Vehicle Sweden). Ora sembra proprio che nella cittadina di Trollhaettan si produrranno esclusivamente vetture elettriche. Gli amministratori fallimentari della casa svedese ed i rappresentanti di NEVS, in un comunicato congiunto,'hanno dichiarato: 'NEVS e gli amministratori di Saab Automobiles hanno concluso un accordo sull'acquisto della maggioranza delle attività di Saab Automobile AB, Saab Automobile Powertrain AB e Saab Automobile Tools AB''.

Non vengono precisati, tuttavia, né l'ammontare della transazione, né gli investimenti.

Secondo il sito internet del quotidiano finanziario Dagens Industri il gruppo d'investimento NEVS avrebbe offerto per acquisire Saab, ad esclusione della divisione ricambi, circa 1,8 miliardi di corone svedesi (intorno ai 203 milioni di euro). Il consorzio NEVS ha sede ad Hong Kong ed ha come presidente Karl-Erling Trogen, in precedenza top manager alla Volvo Trucks. A sua volta la National Modern Energy Holdings, che controlla con il 51% la NEVS, è di proprietà dell'imprenditore cinese Kai Johan Jiang, che in precedenza è stato senior adviser della Volvo Trucks.

Inoltre, l'amministratore della Saab ha precisato che: ''la compagnia avvierà le operazioni nell'impianto di Trollhaettan, dove tutto lo sviluppo e la produzione saranno orientati sulle vetture elettriche''.

La prima vettura in programma sarà un'elettrica basata sul modello 9-3 e verrà venduta a partire dal 2014.

La "mano asiatica", quindi, si impossessa in toto dell'industria automobilistica svedese, e dopo l'acquisto di Volvo da parte della cinese Geely, anche Saab finisce a Oriente. La NEVS (National Electric Vehicle Sweden) è una società creata in Svezia lo scorso aprile proprio con lo scopo di acquisire la Saab ed è controllata al 51% dalla National Modern Energy Holdings di Hong Kong (che opera nel ramo delle energie alternative) ed al 49% dalla giapponese Sun Investment, anch'essa attiva nel settore energetico.