L'approvazione definitiva del decreto fiscale da parte del Senato non ha spento l’attenzione sull’Imu, che continua a far parlar di sé. Dopo l’imposta sugli immobili e l’Imu-bis, cioè la tassa di scopo con cui i comuni finanzieranno le opere pubbliche, giunge il pericolo di una nuova stangata. L'esecutivo Monti ha previsto, infatti, di raccogliere dall'Imu un gettito di 21 miliardi di euro (11 all'Erario e 10 ai comuni). Se tale obiettivo non sarà centrato, il Governo ha già pensato alla Super Imu, una nuova tassa sulle seconde case sfitte.

L'idea nasce per lo più dai sindaci, pronti a penalizzare i possessori delle case vuote per ragioni chiaramente elettorali.

Spesso, infatti, gli immobili vuoti sono appartamenti utilizzati per le vacanze, i cui proprietari non risiedono nel relativo comune e non sono potenziali elettori. Per questo piuttosto che rivedere le aliquote sulle prime case, si preferisce rastrellare i fondi necessari dalle seconde o dai possessori degli immobili che lasciano gli appartamenti vuoti. E non importa se questi lo siano perché sono case utilizzate per le vacanze o meno, o che siano occupate da figli.

L'aliquota resta, dunque, quella delle seconde case, lo 0,76% che i sindaci possono aumentare o diminuire di 0,3 punti percentuali. La tassa potrà oscillare tra lo 0,46 e l'1,06% e tra i pochi comuni che hanno già deciso il livello delle aliquote, alcuni importanti, come Firenze, hanno già deciso di applicare sulle seconde case sfitte l'aliquota più alta.

Tuttavia al momento della Super Imu e della sua entità si sa ben poco. Bisognerà aspettare la prima rata Imu e dunque il 18 luglio, per avere maggiori certezze. Se il gettito della tassa sarà inferiore alle attese, sui bilanci di molte famiglie italiane cadrà una nuova minaccia.