Tra le tante tecniche di investimento, quella del value investing è forse una delle meno conosciute. Di cosa si tratta esattamente? Questo metodo consiste sostanzialmente nella ricerca sul mercato di titoli azionari che sono venduti a basso prezzo. Questo, però, non vuol dire che tutte le azioni che quotano pochi centesimi (in gergo vengono definite come “penny stocks”) sono acquistate, più che altro si provvede a sfruttare dei parametri e degli indici ben precisi per capirne il valore e quali sono quelle aziende che valgono meno del loro valore intrinseco.

Di norma, poi, le azioni del value investing sono quelle che sono calate parecchio nel corso del tempo.

Le prime idee e ipotesi sul metodo del value investing risalgono addirittura al 1928, ma poi furono sviluppate per tutta la durata degli anni Trenta. Nel corso del tempo, poi, essa si è rivelata una tecnica di successo, ma non adatta proprio a tutti gli investitori: un suo grande sostenitore è il miliardario americano Warren Buffett, tra gli uomini più ricchi al mondo, nonché presenza costante della finanza mondiale.

A questo punto può sorgere spontanea una domanda: quali sono le piattaforme più redditizie ed efficaci che si possono sfruttare se si è interessati al value investing? Una di queste era quella messa a disposizione dalla società di intermediazione mobiliare WeTrade, che poi è confluita direttamente in WeBank (Gruppo Banca Popolare di Milano).

Le alternative, però, sono diverse. Un sito molto adatto per cominciare a puntare su tale tecnica è quello di Directa.it. Si tratta di un’altra sim piuttosto affermata e attiva da un quindicennio nell’ambito del trading online, con una piattaforma appositamente dedicata, gratuita e sviluppata internamente. Lo stesso discorso vale anche per una banca importante e potente come JPMorgan.

Per operare nel value investing rimangono sempre valide le sette regole suggerite da uno dei suoi ideatori, Benjamin Graham: la dimensione adeguata (bisogna escludere le aziende con meno di 340 milioni di dollari di fatturato), la forte situazione finanziaria, la stabilità degli utili (devono essere stati positivi nel corso degli ultimi cinque anni), un pagamento ininterrotto per almeno vent’anni dei dividendi, un rapporto contenuto tra il prezzo dell’azione e l’utile e un contenuto rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto.

Chi è interessato al trading on line può trovare opportunità molto interessanti anche nel Forex, il mercato di scambio delle valute, che può offrire guadagni notevoli anche ai piccoli investitori: anche in questo caso, la prima cosa da fare è trovare la piattaforma più adatta alle proprie esigenze tra le tante offerte sul web.