Il grande giorno in cui si discuterà l’impianto finale del decreto sulle liberalizzazioni è finalmente giunto: è già possibile stimare dei risparmi precisi per le varie categorie che sono coinvolte? Uno degli argomenti più dibattuti è quello relativo alle farmacie, con una maggiore apertura alla concorrenza che è stata comunque tentata da tempo nel nostro Paese, con le cosiddette parafarmacie. Queste ultime esistono da almeno quattro anni (sono state introdotte dal Decreto Bersani del 2007) e si presentano solitamente come dei punti vendita in cui sono venduti farmaci da banco e altri prodotti.

Le voci si stanno rincorrendo e occorre capire chi ha ragione tra i sostenitori della liberalizzazione, come ad esempio le associazioni dei consumatori, le quali hanno stimato un risparmio di settanta euro l’anno per la cosiddetta famiglia-tipo, e i detrattori (in primis Farmindustria), convinti che di vantaggi non ve ne sarà neanche uno.

I prodotti su cui si deve concentrare maggiormente l’attenzione sono i farmaci di fascia C, vale a dire quelli che sono a carico del paziente, anche perché proprio per essi si arrivano a spendere fino a 126 euro l’anno (sono dati stilati dalla Cgia di Mestre). Se si vogliono conoscere i possibili risparmi, si può fare riferimento a quanto calcolato dall’Associazione Nazionale Parafarmacie Italiane (Anpi), dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (Mnlf) e dal Forum Farmacia Non Convenzionata.

Secondo queste associazioni, se si tiene conto dei due principali fatturati del settore (14 miliardi di euro per i farmaci di classe A e 7,1 miliardi per gli altri prodotti), si possono comprendere i risparmi consentiti ai cittadini sia dalle farmacie che dalle parafarmacie: nel primo caso, si tratta di dati che fanno riferimento al 2009, le prime hanno determinato quasi cinquecento milioni di risparmio, mentre le seconde si sono avvicinate ai novanta milioni.

Le critiche alle liberalizzazioni si basano invece sul fatto che il risparmio complessivo potrebbe essere una percentuale risibile della spesa attuale. D’altronde, bisogna anche tenere conto che sono ancora troppo oscillanti le cifre relative ai farmacisti che attualmente lavorano nelle parafarmacie (tra settemila e ottomila), un dato che è utile per capire quanto nuovi esercizi e posti di lavoro bisogna attendersi.

Se ne saprà qualcosa di più proprio oggi, al termine del Consiglio dei Ministri che varerà il decreto sulle liberalizzazioni. Molto attesi anche i provvedimenti che riguardano assicurazione auto ed energia, due settori che incidono pesantemente sulle tasche dei consumatori e per i quali si preannunciano importanti riforme.