L’altra faccia della crisi torna a farsi sentire, ed è tutta sullo spread: il differenziale di rendimento tra i tassi dei BTP italiani e dei Bund tedeschi , indicatore ormai glamour della percezione degli investitori globali nei confronti del nostro sistema paese, ha nuovamente superato quota 500 punti base (detto differentemente: vale più del 5,0%).

Tutti parlano dell'oscillazione dello spread, ormai considerato il giudice supremo degli interventi dei governi e della salute dei mercati. Ma nessuno parla di chi sono i vincenti di questa situazione.

Chi è che vince e chi è che perde dalla risalita dello spread? C’è qualcuno che può trarre beneficio dalla tendenza in atto? Questa è una riflessione da fare, anche per comprendere a fondo quali sono gli attori interessati a contrastare quanto sta succedendo e quali, invece, hanno vantaggio nel giocare al “tanto peggio tanto meglio”. Perché, come spesso accade, per qualcuno questa situazione è certamente conveniente.

Lo spread che cresce è male per:

1. Le banche: gli istituti di credito del nostro paese hanno bisogno di liquidità. Diciamolo com’è: oggi le banche sono senza soldi ed hanno bisogno di trovarne per sopravvivere. Più sale lo spread, più costa alla banche prendere denaro a prestito, sia da investitori istituzionali, sia dalle famiglie (attraverso i conti deposito che infatti sono oggi largamente pubblicizzati)

2.

Il sistema imprenditoriale: le imprese, per crescere e talvolta anche solo per sopravvivere, hanno bisogno di liquidità. Non è un male e non c’è da vergognarsi: fare impresa significa impiegare soldi oggi per ottenere più soldi domani. Ma gli imprenditori non sanno più a chi chiedere i soldi da investire, perché le banche – a loro volta – non ne hanno.

Risultato concreto? Stop agli investimenti e via a ristrutturazioni e licenziamenti.

3. Chi non ha soldi: chi non ha a disposizione una propria ricchezza, con l’aumento dello spread, è fregato. Non potrà più chiedere un mutuo o un prestito, se non a costi altissimi (ricordiamoci: le banche non hanno soldi da prestare) ed è difficile che trovi, o mantenga, un lavoro stabile (gli imprenditori non investono, ma tagliano).

Lo spread che cresce è bene per:

1. Chi ha tanti soldi: i pochi che hanno tanto possono sfruttare l’opportunità per investire la propria liquidità a interessi molto elevati. Oggi il re è chi ha cash. Non contano case e palazzi, conta la liquidità sul conto corrente. I conti deposito al 4,5% sono una opportunità.

2. Gli evasori: quale migliore opportunità per togliere i soldi dal materasso? E’ c’è da stare tranquilli: con la crisi di liquidità in atto, si starà più attenti a far inserire nuovi soldi nel sistema piuttosto che a scovare i vecchi evasori. Non ci stupirebbe avere dodici mesi di “zona franca” per chi ha accumulato ricchezza in nero.

Le prossime settimane saranno chiave per capire da che parte vorrà schierarsi chi guida le sorti del nostro paese.

E’ chiaro che il precedente Governo di centrodestra avesse almeno un parziale interesse a non contrastare la risalita del differenziale BTP-Bund: ricchi ed evasori, per semplificare, hanno sempre guardato al centrodestra con favore, ed il centrodestra stesso è così diventato il punto di riferimento naturale per chi volesse e potesse trarre vantaggio da questa situazione. Ora la domanda è chiara. Professor Monti: lei sta con chi la risalita dello spread la subisce o con chi ne trae beneficio?