Tra pochi anni non saremo più noi a guidare le auto, ma saranno loro a guidare noi. Lo affermano gli analisti della Morgan Stanley, banca d'affari statunitense, che prevedono un boom commerciale di queste auto entro il 2026. Già oggi diverse aziende famose hanno creato una propria auto autonoma, basti pensare alla Google Car. Tra le altre aziende che si sono cimentate in questo campo abbiamo l'Audi e la Ford. L'analista Adam Jonas prevede che le auto autonome contribuiranno per oltre 1.300 miliardi di dollari in risparmi annuali per la sola economia degli Stati Uniti e entro il 2018 riusciremo a vedere le prime automobili autonome sulla strada.

Ma gli analisti non sono gli unici ad offrire questo tipo di previsione per il futuro. Infatti sul sito di Navigant Research si sostiene che già entro il 2035 le vendite di veicoli autonomi raggiungeranno i 95,4 milioni all'anno e costituiranno il 75% delle vendite di veicoli leggeri. La tecnologia c'è, ma le infrastrutture ancora no. Buche e riparazioni, infatti, hanno degenerato le condizioni irregolari delle strade e, talvolta, facendole diventare francamente pericolose. Le infrastrutture di base, quindi, sfocano l'idea di lasciare che le nostre auto ci guidino.

Tuttavia alcune domande sorgono spontanee:queste auto saranno realmente in grado di evitare gli ostacoli sulla strada? In caso di incidente le colpa sarà del passeggero o del produttore? A ciò si aggiungono le questioni di responsabilità delle infrastrutture e la stessa accettazione da parte del consumatore.