È dell'ingegnere Lorenzo Errico il brevetto del motore ad acqua che fa andare la nostra auto, apportando le dovute modifiche con l'irrisoria spesa di 700 euro, per oltre 5000 km con 1 euro di benzina, Gpl o metano e il pieno di 5 litri di una miscela di acqua distillata e soda caustica che fa avvenire l'elettrolisi che crea energia per far andare il motore.

Sul web stanno ormai proliferando i siti per il kit fai da te, per apportare tali modifiche, se si è competenti o se si dispone di amici meccanici pronti ad aiutarci nella modifica dei vari pezzi da assemblare nel cofano della nostra auto.

Tutto questo per una riduzione del consumo combustibile pari a circa il 60% annuo e abbattere l'inquinamento atmosferico da emissione di CO2, che con il nuovo motore riadattato sarà quasi nullo e anzi al suo posto si avrà emissione di vapore acqueo.

La notizia è di circa un anno fa e da allora nessuna multinazionale del settore trasporto su gomme si è interessata a comprare il brevetto o quantomeno a prendere in considerazione l'idea di poter avviare la produzione in serie di auto con tali migliorie che avrebbe un impatto ambientale enorme e aumenterebbe la loro produttività, perché chiunque a fronte di un risparmio del 60% annuo valuterebbe la possibilità di passare alla nuova tecnologia.

A voler essere precisi l'indiana "Tata" ha in progetto per il prossimo futuro la realizzazione di auto ad acqua sempre tenendo presente che l'elettrolisi dell'acqua ( scissione dei due atomi di idrogeno e ossigeno ) produce gas altamente infiammabile, un fattore non di poca importanza in eventuali incidenti automobilistici.

Per cui il tutto è in divenire. L'auto ad acqua è il progetto per il futuro e già c'è chi facendo da sé viaggia a costo zero.

Sorge spontaneo chiedersi però se l'acqua nel futuro non sarà destinata a soppiantare l'oro nero (petrolio) nel trasporto su strada per cui scarseggiando già in quasi tutto il globo ad avere la meglio saranno sempre i soliti magnati? Ai posteri l'ardua sentenza.