Erano i tempi della Delta e dei mondiali rally, quelli della Stratos e delle altre leggendarie auto prodotte dalla Casa automobilistica torinese. Tempi non così lontani se si pensa che nel '92 Lancia conquistava il suo ultimo mondiale rally con la Delta HF Integrale; tempi lontanissimi invece se si pensa a quello che Lancia è oggi ed ancor più lontani pensando al futuro.

Futuro che appunto potrebbe non esserci proprio stando alle recenti dichiarazioni del numero 1 di Fiat Group, Sergio Marchionne: “Lancia non tornerà quella che era una volta” ha dichiarato l'AD, lasciando ben poche speranze ai “Lancisti” ed a coloro che hanno a cuore le sorti dell'industria automobilistica italiana.

Ha poi aggiunto che “Come già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno fino a quando ci sarà un ritorno economico”.

Viene ora da domandarsi come una Casa così gloriosa, con alle spalle numerose vittorie nei rally e nelle corse più in generale, abbia veramente così poco appeal a distanza di pochi anni dai successi, anche nelle vendite. Un marchio che riusciva ad abbinare sportività ed eleganza, ora non fa altro che “rimarchiare” auto prodotte in America con lo stemmino Lancia.

Questa non vuol essere una critica alla qualità delle vetture prodotte oggi, ma ad una strategia che evidentemente ha fallito, facendo perdere appunto la personalità intrinseca del marchio e di conseguenza scatenando un crollo delle vendite facilmente prevedibile e da molti previsto.

Brutto pensare che un pezzo di storia dell'automobilismo italiano possa sparire così, da un momento all'altro, senza alcun tentativo di rilancio con dei nuovi modelli o quantomeno, con qualcosa di più di un semplice re-badging.

In Fiat ultimamente si parla del rilancio dei marchi Alfa Romeo e Maserati, anche loro nella condizione di “nobili decaduti”, ma che pare abbiano mantenuto un discreto appeal, anche all'estero, tanto che Martin Winterkorn, CEO di VW, abbia ammesso: “Non è certo un segreto che trovi Alfa Romeo un brand molto allettante”.

Marchionne però, pare deciso a rifiutare ogni offerta da VW, tanto da aver progettato un piano industriale concreto che preveda il lancio di numerosi nuovi modelli, prodotti in Italia, per entrambi i marchi. Questo almeno sulla carta, poi si vedrà. Quella che probabilmente non si vedrà più, invece, è la Lancia.