Clamorosa iniziativa dei tassisti milanesi, che in maggioranza hanno deciso di sospendere il servizio Taxi come forma di protesta contro l'applicazione Uber.


Ad essere maggiormente coinvolti sono i punti nevralgici del servizio di trasporto pubblico: Stazione Centrale e Garibaldi, nonché gli aeroporti milanesi (Linate e Malpensa) oltre che i principali punti di turismo e lavoro.

Protesta spontanea e non pianificata

Lo sciopero ha colto di sorpresa i cittadini milanesi e coloro che stanno rientrando in città dopo aver passato il week-end fuori porta. Cosimo Tartaglia, portavoce dei tassisti milanesi, ha sottolineato la spontaneità dell'iniziativa.


Probabilmente si giungerà ad una formalizzazione del provvedimento nei prossimi giorni, visto che è stata prevista a breve un'assemblea di tutte le principali sigle sindacali; in questo modo si pensa di trovare un punto di vista unificato per la maggior parte degli oltre 5000 tassisti milanesi che prestano servizio in città.


Il popolo dei tassisti considera l'applicazione Uber illegale, ovvero contraria ai principi sostenuti della legge 21/92. L'applicazione consentirebbe agli utenti di "prenotarsi" il proprio tassista preferito. In particolare, il software non sarebbe in linea con gli adempimenti e i criteri necessari alla pratica nel settore lavorativo dei taxi o del servizio di NCC. Il servizio al momento sembra essere garantito (su base volontaria) solo alle fasce più deboli, come anziani o disabili o persone con particolari difficoltà.