Riforma Pensioni 2014: dibattito sempre più acceso in campagna elettorale, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi attacca il Governo Renzi. Da parte sua il governo attiverà questa settimana il tavolo di confronto tra il ministero del Lavoro, il ministero dell'Economia, l'Inps e le commissioni di Camera e Senato: la priorità è quella di risolvere i problemi per le pensioni dei lavoratori esodati e Quota 96 scuola, al vaglio le ipotesi di pensione anticipata proposte dai ministri Giuliano Poletti e Marianna Madia.

Riforma pensioni 2014, Berlusconi contro Renzi: 'Si è dimenticato dei pensionati'

Intanto Berlusconi attacca e promette aumenti e riforma pensioni.

"Il Governo Renzi nemico dei pensionati mi sembra eccessivo, ma certamente si è dimenticato dei pensionati. Perchè - ha dichiarato l'ex premier Silvio Berlusconi in un'intervista al Tg4 - non solo non prenderanno il bonus di 80 euro al mese, ma dovranno pagare un'imposta sulla casa che è stata triplicata rispetto a quella del Governo Monti, noi l'avevamo abrogata del tutto. Dovranno anche pagare - ha aggiunto il leader di Forza Italia - più imposte sugli interessi che le banche o la posta danno sui loro risparmi di tutta una vita. Io credo - ha aggiunto Silvio Berlusconi tornando a intervenire sulle ipotesi di riforma pensioni - che bisogna avere ancora una volta il coraggio di dirsi che con le pensioni che ci sono non possono campare, non possono essere sereni troppi, molti pensionati.

Io sono stato l'unico Presidente del Consiglio che ha aumentato a un milione di lire per tutte le pensioni basse per 1.850.000 pensionati. Da allora non è successo più niente di simile, quando Forza Italia avrà di nuovo la responsabilità di governo - è la nuova promessa del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi - una delle prime cose che faremo nel primo consiglio dei ministri sarà la riforma pensioni con l'aumento delle pensioni minime a 800 euro e probabilmente, stiamo facendo i conti con il bilancio pubblico, anche a 1.000 euro al mese".

Riforma pensioni 2014, Uil: 'No abolizione authority sui Fondi Pensione'

"E' un gravissimo errore l'ipotesi di abolire l'authority sui Fondi Pensione. E' invece necessario mantenere un'authority unica, specifica e indipendente per garantire una previdenza complementare efficiente e trasparente". Lo ha affermato in un comunicato stampa, intervenendo nel dibattito in corso sulla riforma pensioni 2014, il segretario confederale della Uil Domenico Proietti per il quale "la paventata intenzione del Governo Renzi di trasferire queste competenze nella Banca d'Italia - ha detto - farebbe venir meno queste garanzie e creerebbe un serio conflitto d'interessi.

Se il Governo Renzi, su questo come su altri argomenti, aprisse un confronto di merito - ha aggiunto il segretario confederale della Uil - verificherebbe come già Monti aveva previsto l'abolizione della Covip con decreto legge ma fu poi lo stesso Parlamento, durante la conversione in legge del decreto, a ritenere di dover giustamente ripristinarne l'esistenza". "L'abolizione della Covip (l'Autorità amministrativa che ha il compito di vigilare sul funzionamento dei fondi pensione complementari, ndr) - ha proseguito Domenico Proietti nel suo nuovo intervento sulle ipotesi di riforma pensioni - sarebbe inoltre vissuta dai lavoratori iscritti ai Fondi Pensione come un ulteriore elemento di messa in discussione del modello di previdenza complementare che invece ha dato buona prova di sé anche in questi anni difficili".