Grandi cambiamenti all'orizzonte per la pubblica amministrazione. I lavoratori statali che raggiungeranno i requisiti minimi per il pensionamento entro il prossimo decennio potrebbero raggiungere la cifra record di un milione.

È quanto viene riferito dall'Aran, l'agenzia che si occupa di rappresentare i dipendenti pubblici nei confronti dello Stato.

Un fenomeno ampiamente previsto

Nessuna sorpresa per la Ragioneria dello Stato, che sin dal 2012 aveva avvertito come più di un milione di lavoratori avrebbe raggiunto l'età pensionabile entro il 2022.

Si potrebbero quindi creare le condizioni per un esodo di massa dagli uffici di Comuni, Provincie, Regioni e per gli impieghi pubblici più in generale. Un dato fisiologico quanto inevitabile, che fa seguito al picco di assunzioni verificatosi nel decennio 1970 - 1980.

Le necessità di ricambio per una PA più efficiente

Per fare in modo che questa situazione possa portare a un rinnovamento positivo nella pubblica amministrazione, è fondamentale che la staffetta generazionale avvenga secondo criteri volti all'efficienza, tanto dal punto di vista quantitativo quanto qualitativo.

Fino ad ora la strada perseguita è stata quella del blocco dei turnover, in parte grazie alla semplificazione di molti servizi amministrativi ora fruibili direttamente dal cittadino per mezzo della rivoluzione informatica, ma anche per mere esigenze di bilancio.

La speranza di molti consiste nel poter trovare un interlocutore pubblico snello, efficiente e veloce. I margini di miglioramento esistono. Vedremo nel prossimo futuro se questa occasione possa effettivamente contribuire ad una modernizzazione del settore.