Si è svolta a Roma davanti a Montecitorio la prima manifestazione promossa dai Cobas a favore dei quota 96, per sollecitare la fine della loro odissea. Odissea che ha origine dall'applicazione delle nuove norme pensionistiche prevista dalla legge Monti-Fornero, per il collocamento a riposo.

La legge partorita dalla ministra Fornero, con l'intento di far cassa e sanare il deficitario bilancio dello Stato, nella sua stesura non tenne conto della peculiarità del comparto scolastico che lega la maturazione dei diritti non all'anno solare, ma a quello scolastico.

Per gli insegnanti al momento della domanda di pensionamento fa fede l'anzianità acquisita non entro dicembre, ma alla fine dell'anno scolastico che corrisponde al 31 di agosto. Attuando, in tal modo, una lesione del diritto e delle regole, come è stato riconosciuto sia da giudici sia dalle forze politiche.

"Diritto alle pensioni subito - Cancelliamo la riforma Fornero sulle pensioni" e "Diritto alla pensione dal 1-9-2012 negato"era scritto sugli striscioni posizionati sulle transenne che cingono piazza Montecitorio, slogan che chiariscono l'obiettivo della protesta: sollecitare il governo Renzi a trovare le risorse subito per garantire la pensione, con le norme anteFornero, a chi i requisiti li ha acquisiti già due anni fa .

A quanto ammontano le risorse per poter mandare in pensione gli ex quota 96?

Occorrono poco più di 400 milioni da ripartirsi dal 2014 al 2018. Cifra che non appare impossibile per un governo che si è posto come obiettivo primario lo svecchiamento della pubblica amministrazione e la creazione di posti di lavoro per far fronte alla disoccupazione sempre più allarmante sul piano sociale.

Saprà Renzi trovare i soldi nel DEF in via di approvazione, per mandare in pensione gli ex quota 96? E' solo questione di pochi giorni e sapremo se la parola fine sarà posta su questa incresciosa vicenda.