Molti cambiamenti si sono susseguiti nel corso del triennio che ha visto come protagonista il radicale mutamento del sistema previdenziale italiano a causa delle norme introdotte con la Legge Fornero.

Da alcuni giorni, ormai, si è passati alla discussione del nuovo Def 2014, ovvero il documento di economia e finanza che mette in risalto gli effetti causati dalla precedente Riforma dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero. Secondo quanto contenuto nel documento il sistema pensionistico è sostenibile nel lungo periodo. Come riportato sul sito "PMI.it", la precedente riforma ha permesso di generare un impatto pari a 60 punti del Pil fino al 2050.

L'innalzamento dell'età pensionabile, adeguamento della speranza di vita per la maturazione dei requisiti e l'adozione del metodo contributivo permettono di conseguire nuovi risparmi strutturali. Da non dimenticare che attualmente il sistema previdenziale italiano prevede due distinte forme di pensionamento: c'è in primis la pensione anticipata, riguardante tutti coloro che hanno maturato i requisiti contributivi pur essendo in possesso di un requisito anagrafico inferiore. Molto diversa è la pensione di vecchiaia che si ottiene, invece, sommando il requisito anagrafico con quello contributivo. Con l'adeguamento alla speranza di vita, la spesa pensionistica raggiungerà il 16 % nel 2015, e man mano scenderà fino ad arrivare al 14,6 % nel 2060.

Intanto, il premier Matteo Renzi, sembra deciso ad affrontare al più presto la problematica delle Pensioni: "quest'anno non ce la facciamo ma il prossimo 2015 sarà l'anno in cui interverremo sulle pensioni sotto i mille euro". Ciò, molto probabilmente, dipende dal fatto che la Ragioneria dello Stato non riesce a trovare le coperture necessarie.