Possiamo dire che nulla sia cambiato dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Def 2014, il documento di economia e finanza, sul fronte della riforma delle Pensioni. Dopo ieri c'è la sicurezza da parte dei cittadini che le parole di Giuliano Poletti, attuale ministro del Lavoro, fossero vere e non inventate. Ricordiamo infatti che Poletti aveva detto durante una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica nei giorni scorsi che non ci fosse alcun cantiere aperto in riferimento alla riforma pensioni 2014. Lo stesso ministro Poletti, nel corso dell'intervista, aveva comunque confermato che il governo avesse ripreso il dossier del ministro Giovannini, quello sul prestito pensionistico, al fine di garantire maggiore sicurezza a coloro i quali si trovano senza lavoro e senza pensione.

Riforma pensioni 2014, ultime notizie di oggi 9 aprile su prepensionamento e legge sulla flessibilità

Le ultime notizie sulla riforma pensioni 2014 al 9 aprile ci dicono che il governo non ha ancora fatto nulla per quanto riguarda le pensioni usuranti, precoci e d'oro, che interessano svariate migliaia di lavoratori italiani. Tutti o quasi ripongono fiducia su Cesare Damiano, l'attuale presidente della Commissione Lavoro, forse l'unico che realmente può rappresentare l'ancora di salvezza per i lavoratori precoci e usuranti. Ricordiamo che nei giorni scorsi lo stesso Damiano ha ingaggiato un duello verbale con l'attuale ministro della Semplificazione e Pubblica Amministrazione Madia (diventata tra le altre cose mamma due giorni fa), la quale ha pensato alla staffetta generazionale, limitata però al solo settore pubblico.

Cesare Damiano, durante un convegno tenuto a Catania, ha sottolineato che: 'Penso che l'idea del ministro Madia sia ottima ma non può essere riservata unicamente al settore pubblico. Non sarebbe infatti tollerabile - spiega Damiano - avere un prepensionamento per un lavoratore pubblico e gli esodati del settore privato che restano senza reddito per diversi anni'.

Tra i cavalli di battaglia del presidente della Commissione Lavoro c'è il disegno di legge sulla flessibilità, secondo il quale un lavoratore che ha maturato 35 anni di contributi è libero di scegliere il pensionamento a partire dai 62 anni. Come ha sottolineato lo stesso Damiano, se tra i 62 e i 70 una persona sceglie di andare prima in pensione viene penalizzata fissando una misura dell'8 percento.

'Questa - evidenzia Damiano - sarebbe una forma di flessibilità moderna del sistema previdenziale, che andrebbe a correggere la precedente riforma Fornero'.

In attesa di nuove notizie sulla riforma pensioni 2014 vi ricordiamo l'appuntamento per il giorno 14 aprile quando alla Camera verrà discusso il testo di legge riguardante gli esodati.