La prima proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha già sollevato un vespaio di polemiche: il possibile prepensionamento di migliaia di dipendenti pubblici con i requisiti pre-Fornero ha scatenato una vera e propria lotta tra pubblico e privato, alimentata da dichiarazioni di politici di spicco come Cesare Damiano e dei sindacati. E intanto, è la stessa Ragioneria dello Stato a porre un importante freno ai desideri della Madia. Vediamo le ultime notizie sulle ipotesi di riforma delle Pensioni.

Riforma pensioni nella PA: le idee della Madia

In uno dei suoi primi interventi da ministro, Marianna Madia ha parlato di pre-pensionamenti nel settore pubblico per fine di incoraggiare il turn over e l'impiego dei giovani nella PA.

Si parla approssimativamente di 85 mila persone che potrebbero lasciare in anticipo il lavoro e consentire una staffetta generazionale.

In che modo? il sottosegretario del ministero Angelo Rughetti ha precisato in un'intervista rilasciata a Il Messaggero l'intenzione di utilizzare sia il meccanismo degli scivoli che quello dei prepensionamenti per svecchiare la pubblica amministrazione".

Per certi versi, la rivoluzione è già in atto: "Abbiamo iniziato ad applicare una norma già prevista dal governo Monti - spiega Rughetti - che consente ai Comuni con piani di esubero di effettuare prepensionamenti applicando le regole precedenti alla riforma Fornero. Vorremmo studiare anche altre soluzioni per le altre amministrazioni e che si basano sullo stesso concetto, ossia favorire l'uscita del personale che è più vicino alla pensione per assumere giovani".

Riforma pensioni: pensione anticipata solo per il pubblico? Le reazioni

Come era prevedibile, queste ipotesi hanno suscitato diverse reazioni allarmate, soprattutto da parte di chi vi intravede una pericolosa e ingiusta distinzione tra pubblico e privato. Il primo ad alzare la voce è stato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

"In Italia il sistema pensionistico - afferma Damiano in un intervento su Adnkronos - è un sistema uniforme, omogeneo, tra pubblico e privato: non si può cambiarlo solo da una parte e tornare alle 'baby pensioni'". Da Damiano sì alla pensione anticipata, ma per tutti i lavoratori, senza distinzioni.

Dello stesso avviso il segretario Cgil Susanna Camusso: "Quando l'esecutivo dice che si può pensare a prepensionamenti nella Pa - afferma in un intervento riportato da La Repubblica - esercita una nuova drammatica rottura nel mondo del lavoro, fra pubblico e privato.

In questo modo tutti si chiedono, perché il pubblico può tornare al passato e il privato no? Chiediamo una soluzione universale, che riguardi tutti, non solo i lavoratori pubblici, e questa sarà la modalità con cui valutare l'insieme delle politiche che ci sono da parte del governo".

Riforma PA e pensione anticipata dipendenti pubblici: le obiezioni della RdS

Le ipotesi del ministro Madia, prima ancora che con i sindacati e con le forze politiche, dovranno scontrarsi con i numeri. E per la Ragioneria dello Stato, le coperture economiche per la riforma sono tutte da verificare.

"Se si mandano via persone che non vengono rimpiazzate - ha affermato Francesco Massicci, capo dell'Ispettorato Generale per la Spesa Sociale della Rgs in un'audizione - viene meno lo stipendio e la pensione ed è un costo neutrale. Ma se mando via persone che devo sostituire devo pagare lo stipendio, la pensione e la buonuscita e la legge deve prevedere una copertura".