Prosegue incessantemente il dibattito attorno alla riforma delle Pensioni 2014: in queste settimane si va formando un vero e proprio testa a testa che vede impegnati da una parte il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano e dall’altra i membri del governo con Poletti e Renzi in testa, richiamati in più di un’occasione dallo stesso Damiano ad affrontare con forza e determinazione le vertenze di precoci, esodati e Quota 96.



Damiano ha espressamente parlato di ‘questione previdenziale’ e del rischio che ‘la tensione sociale si acuisca’ terribilmente in caso in cui il governo - Renzi e Poletti in primis, diretti interessati perché Premier e Ministro del lavoro in carica -, rinvii ancora la questione riforma pensioni 2014 e dunque la risoluzione dei casi precoci, esodati e Quota 96.





A tenere in particolare banco è la calendarizzazione della discussione sulla proposta di legge pro esodati, con il testo stesso che approderà il 14 aprile alla Camera dei deputati; Damiano ha in particolare incontrato una delegazione di lavoratori esodati che manifestavano davanti a Montecitorio, percependo tutta l’amarezza di una categoria prostrata dalla riforma Fornero e comprendendo come Renzi, Poletti e le istituzioni governative non possano più permettersi di rinviare una riforma delle pensioni 2014, auspicando al contempo non solo una risoluzione delle vertenze previdenziali socialmente più gravi (precoci, esodati e Quota 96) ma anche una rivisitazione complessiva del sistema previdenziale italiano.



Riforma pensioni 2014, Damiano richiama Renzi, Poletti e il governo: tensione sociale alle stelle, prioritarie le questioni precoci, esodati e Quota 96



Come accennato, il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha richiamato il governo guidato da Renzi e presieduto da Poletti in qualità di responsabile del Welfare invitandolo ad affrontare il capitolo riforma pensioni 2014 con determinazione e vigoria. Le vertenza di precoci, esodati e Quota 96 non possono più aspettare: ‘La Conferenza dei Capigruppo ha fissato per il 14 aprile l’approdo alla Camera del testo unificato della proposta di legge sui cosiddetti esodati. Questa accelerazione […] impone al Governo di affrontare di petto il tema delle pensioni. Rinviare ancora acuirebbe lo stato di tensione sociale […]’.



‘Nell’incontro avuto con i lavoratori esodati che manifestavano oggi di fronte a Montecitorio - prosegue Damiano sul proprio blog personale - ho percepito distintamente il drammatico disagio che vivono queste persone rimaste da tempo senza reddito a seguito della riforma Fornero. Il Governo deve rendersi conto che sta per esplodere una vera e propria questione previdenziale che, accanto al tema degli ‘esodati’, somma quello delle ricongiunzioni onerose e dei lavoratori della scuola (la cosiddetta ‘quota 96’)’. Tradotto riforma delle pensioni 2014 subito, con esodati e Quota 96 prime categorie ad essere coinvolte.

Riforma pensioni 2014, manovra Damiano su esodati e precoci



Come sottolineato, il fronte previdenziale costituito dagli esodati - solo uno fra i tanti che compongono il capitolo ‘riforma pensioni 2014’ - sta per sbloccarsi con una proposta di legge ad hoc che verrà discussa a metà aprile.



Discorso più lacunoso per i lavoratori precoci, dato che per loro Damiano vorrebbe un riassetto della pensione anticipata che preveda più flessibilità e meno penalizzazioni pecuniarie; l’innalzamento dell’età pensionabile, insieme al fatto che tali lavoratori hanno avviato la carriera lavorativa molto presto, per l'appunto precocemente, rende infatti possibile un loro pensionamento quasi solo passando dalla stessa pensione anticipata.

Riforma pensioni 2014: Damiano richiama all’ordine Renzi e Poletti anche sul caso dei Quota 96 della Scuola



A chiudere il trittico più delicato fra quelli che caratterizzano la questione previdenziale e dunque la riforma delle pensioni 2014 il caso dei Quota 96 della Scuola, in merito al quale lo stesso Damiano ha nuovamente richiamato Renzi, Poletti e le autorità governative affinchè dimostrino maggiore sensibilità: la categoria resta in attesa di una comunicazione dal governo, chiamato a suggerire entro il 10 aprile una soluzione idonea a risolvere il caso del loro pensionamento.