Questa volta non ci sono alternative. O dentro o fuori. Non esistono più vie di mezzo. Non più scappatoie o dinieghi per mascherare propri errori o di precedenti governi. Il governo deve dare delle soluzioni concrete e nel breve tempo. Difatti con una risoluzione votata da tutti i partiti, al Governo Renzi è stato dato il tempo necessario, ma perentorio, per il reperimento dei fondi necessari per mandare in pensione il personale scolastico, che possiamo definire sicuramente "ex 96", personale che non è potuto andare in pensione due anni fa a causa dell'entrata in vigore delle nuove regole inserite nella legge Monti-Fornero sulle pensioni.

La soluzione non è più rinviabile, ecco il perché

Dicevamo nel breve tempo. Ma cosa s'intende per "breve tempo"? Un tempo utile per consentire alle istituzioni scolastiche, di predisporre la mappatura reale del fabbisogno dell'organico necessario per l'inizio del nuovo anno scolastico. Si sa che gli istituti scolastici in questo periodo devono predisporre l'organico funzionale per il prossimo anno, pertanto devono avere certezze anche sul numero di coloro che saranno collocati a riposo. Per tale motivo il Ministero della pubblica istruzione deve dare indicazioni precise alle singole unità scolastiche sul personale utilizzabile a partire dal primo settembre.

Ecco il perché la decisione da parte del governo non è più rinviabile nel tempo.

Gli ex quota 96 saranno, con il nuovo anno, ancora dentro o fuori dalla Scuola di appartenenza? Saranno nonni a tempo pieno con i propri nipoti, o dovranno dividere il ruolo con i loro studenti, nipoti adottivi?