Continua incessantemente il dibattito in tema di Pensioni Quota 96 della Scuola; a testimonianza di come la tensione sia alle stelle c’è da segnalare un’accesa polemica tra il Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia e il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, criticata per il recente intervento in tema di tagli alla Pa, cosa che potrebbe portarla a ‘distrarsi’ e a mettere in secondo piano le questioni che più le competono, a cominciare dal caso del pensionamento per gli stessi Quota 96 della Scuola.



Mentre la protesta dei volantini prosegue in parallelo a meeting e sit-in, arriva una doccia fredda proveniente dall’INPS, che ha smentito la possibilità che le risorse accantonate per liquidare le Pensioni dei lavoratori esodati (largamente inutilizzate) possano essere impiegate per consentire il pensionamento dei Quota 96 della Scuola.

Nel frattempo cresce l’attesa per quanto comunicherà il governo, che entro il 10 aprile (giorno di presentazione del Def, il Documento di Economia e Finanza) dovrà riferire alle Commissioni una soluzione in merito al reperimento delle risorse economiche idonee a consentire che i Quota 96 della Scuola vadano finalmente in pensione.

Pensioni Quota 96 Scuola, Boccia critica Giannini: ‘Non faccia strali sul pubblico impiego’



Come accennato in apertura, una delle più rilevanti novità in merito al caso pensioni Quota 96 della Scuola concerne la polemica che ha visto protagonista Boccia e Giannini: ‘Non ho capito la polemica del Ministro Giannini sulla proposta Madia su tagli PA, turn over e nuove assunzioni - ha dichiarato il Presidente della Commissione Bilancio a Radio Radicale - Dal ministro dell’Università e della Scuola mi aspetto risposte sui temi di sua competenza. Invece di occuparsi di funzione pubblica e di fare strali sul pubblico impiego, spero ci dia una risposta sui Quota 96’.



Come risulta evidente dal tono delle parole di Boccia, la tensione è alle stelle; l’impressione è che il comparto non abbia davvero più intenzione di aspettare, un sentimento che accomuna anche il buon numero di esponenti politici che ne hanno sposato la causa, Boccia ma anche e soprattutto Manuela Ghizzoni, spesso infuriatasi in passato dopo i dinieghi opposti dalla Ragioneria di Stato.



Perché il caso pensioni Quota 96 della Scuola possa però concludersi positivamente per l’intera categoria è necessario che il governo riferisca in modo preciso e puntuale circa le modalità tramite le quali intende reperire le risorse indispensabili a dar corso al pensionamento stesso.

Pensioni Quota 96 Scuola: l’INPS dice no all’utilizzo del fondo pro esodati



Un documento pubblicato la scorsa settimana sul sito dell’INPS e relativo alle liquidazioni delle pensioni per i lavoratori esodati, mostra come a fronte di oltre 140mila pensionamenti ipotizzati (cui è corrisposto un accantonamento delle risorse necessarie) l’ente ne abbia portati a termine solo 83mila, con ciò aprendo la strada alla possibilità che i fondi stanziati a supporto dell’iniziale previsione potessero essere impiegati per il pensionamento dei Quota 96 della Scuola.



Come annunciato dalla stessa Ghizzoni, L’INPS ha però ribattuto ‘che per certificare i reali risparmi occorre attendere la rendicontazione di giugno’, previsione alla quale va aggiunto che ‘al Ministero del Lavoro contestano l’uso di tali risorse per finalità estranee al sostegno agli esodati’. Tradotto, i fondi non si toccano.



Le speranze si concentrano allora sulla comunicazione che il governo dovrà fare in merito al reperimento delle risorse atte a consentire il pensionamento dei 4.000 Quota 96 della Scuola; l’esecutivo ‘ha dovuto’ assumersi l’impegno per via della risoluzione Saltamartini, e sebbene l’iniziale tenore dello stesso documento politico sia stato snaturato l’attesa è alle stelle.



I presupposti per una soluzione finalmente positiva ci sarebbero, ma troppe volte il comparto ha dovuto smorzare gli iniziali entusiasmi dinnanzi a dinieghi e rifiuti (spesso) scriteriati; di diverso rispetto al passato c’è però lo spirito che anima non solo i Quota 96 della Scuola ma anche le figure che ne portano avanti la battaglia nelle sedi istituzionali. Non resta che attendere, noi vi terremo aggiornati.