L'aveva detto e l'ha fatto. Dopo tanti, troppi, discorsi su esodati e flessibilità in uscita, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha annunciato ieri, tramite un'intervista, il suo piano per l'inserimento di un'uscita anticipata dal lavoro.

Secondo le prime informazioni, giacché tale dichiarazione ha alzato l'inevitabile polverone sulla questione, il ministro del Welfare ha intenzione di concedere l'anticipo della pensione - sotto forma di prestito - di un solo anno, ma le modalità di pagamento non sono tuttora molto chiare.

Ricordiamo che durante il suo insediamento al dicastero del Lavoro, Giuliano Poletti aveva promesso di non buttare via tutto il lavoro del suo predecessore, Enrico Giovannini, e così ha fatto.

Infatti, la sua proposta assomiglia molto al famoso prestito previdenziale che Enrico Giovannini stava per implementare prima del brusco cambiamento dell'esecutivo Letta. Tale modifica alla legge Fornero prevedeva che al lavoratore venisse data la possibilità di lasciare prima - dai 2 a 3 anni - il lavoro, vedendosi pagata una frazione dello stipendio - 70-80% - fino a un limite mensile che avrebbe dovuto aggirarsi sugli 800 euro. Una volta raggiunti i requisiti per ottenere la pensione, tale prestito sarebbe stato restituito con una decurtazione del 10-15% dall'assegno previdenziale.

Proposta Poletti

"Sto lavorando a un'idea molto semplice - ha commentato l'attuale ministro del Welfare - ti manca un anno al pensionamento?

Ti dò un assegno che non è la pensione fino a quando raggiungi i termini. Per questo anno la tua impresa continua a pagare i contributi previdenziali - spiega Poletti - come tu fossi tornato a lavorare e l'assegno che ti ho dato un po' me lo restituisci nei tuoi 30 anni di pensione e un po' te lo paga lo Stato".