Il direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, parlando in Commissione Lavoro della Camera ha detto che non si esclude la possibilità di far passare al contributivo i vecchi assegni pensionistici. Significa che INPS e Governo Renzi si preparano al ricalcolo degli assegni pensionistici di tutti i lavoratori, tramite l'applicazione del sistema contributivo?

Sembra proprio di sì. L'operazione avrebbe lo scopo di riportare in equilibrio gli squilibri (scusate il gioco di parole) tra il sistema retributivo in vigore prima della riforma Fornero e il sistema contributivo stabilito dalle nuove normative.

Cosa significherà questo in termini pratici?

Pensioni 2014, INPS: le conseguenze del ricalcolo

Per intenderci, chi oggi riceve una pensione di 1.800 euro mensili, potrebbe ritrovarsi a ricevere una pensione di 1.300 euro. Com'è possibile? 
Il sistema retributivo in vigore prima della riforma Fornero, stabiliva che il calcolo dell'assegno pensionistico si facesse sugli ultimi 5 anni di attività. Il sistema contributivo, invece, stabilisce che il calcolo venga fatto in base ai versamenti effettivi e ai rendimenti cumulati. Questo significa che le vecchie Pensioni potrebbero essere ritoccate... e non di poco. Peggio della situazione dei co.co.co!

Pensioni 2014, INPS: facciamo due conti

Il ricalcolo delle pensioni penalizzerebbe quasi tutti. Ecco le stime:

  • chi percepisce una pensione da 500 a 750 euro al mese, potrebbe vederla ridursi del 10-15%, 
  • chi percepisce una pensione dai 1.000 ai 1.250 euro al mese, potrebbe vederla ridursi del 20%,
  • chi percepisce una pensione dai 1.500 ai 1.750 euro al mese, potrebbe vederla ridursi del 25%
  • chi chi percepisce una pensione superiore ai 2.500 euro al mese, potrebbe vederla ridursi del 30%
Ma che manca la copertura per le pensioni era già stato chiarito!