Arrivano importanti novità sul fronte pensioni lavoratori precoci: dopo le dichiarazioni rilasciate dal direttore generale dell’Inps Mauro Nori e dal ministro del lavoro Poletti la possibilità di accedere al prepensionamento non è infatti più da etichettarsi come un miraggio.



Se a quanto dichiarato dai due (approfondiremo a breve i loro interventi) si aggiunge la calendarizzazione della discussione sul prepensionamento pro lavoratori statali, prevista per il prossimo 30 aprile, emerge un quadro rinnovato e finalmente all’insegna della collaborazione e della voglia di raggiungere un risultato condiviso.





Certo è presto per dare giudizi definitivi, ma qualora si decidesse di perseguire un modello pensionistico basato sul ricorso allo strumento del prepensionamento si tratterebbe di un importantissimo passo in avanti verso la risoluzione del caso Pensioni lavoratori precoci, per i quali l’innalzamento dell’età pensionabile introdotto dalla riforma Fornero ha creato più di un ostacolo verso l’uscita dal lavoro.

Pensioni lavoratori precoci, Nori e Poletti parlano di flessibilità e prepensionamenti: gli scenari futuri tra speranze e linee guida dettate dal governo



Come accennato pocanzi, giungono importanti novità per il caso lavoratori precoci. A tenere in particolare banco le dichiarazioni rilasciate dal ministro Poletti: ‘Stiamo pensando a forme flessibili di prepensionamenti. Sul tavolo del Governo Renzi c'è un'ipotesi di lavoro per una flessibilizzazione del pensionamento, il tutto perché il tema oggi non è più quello di alzare l'età pensionabile. Bisogna creare meccanismi che consentano un’uscita anticipata a costo zero per lo Stato. Il datore di lavoro paga tutti i contributi di quell'anno e poi il lavoratore glieli restituisce con la pensione. Lo Stato perché dovrebbe vietarlo?’.



Sulla stessa lunghezza d’onda le parole pronunciate dal direttore dell’INPS Mauro Nori: ‘L'introduzione della flessibilità dell'età pensionistica è fattibile, nel momento in cui il Governo e il Parlamento definiranno le regole - ha dichiarato Nori commentando l’ipotesi paventata da Poletti attorno a prepensionamento e flessibilità - noi siamo in grado di applicarla. Si tratta di capire come coprire chi perde il lavoro a ridosso dell'età pensionabile e di quali ammortizzatori creare per loro, stiamo collaborando con il Governo’.



Se a queste dichiarazioni si aggiunge la previsione contenuta nel DEF, che in merito a previdenza e pensioni parla di un futura manovra finalizzata a definire un sistema flessibile e costruito su uscite dal lavoro economicamente sostenibili, si ha a disposizione un quadro più preciso e dettagliato circa il tenore degli ultimi giorni, con il caso pensioni lavoratori precoci che potrebbe presto trovare una soluzione.



I lavoratori precoci hanno infatti avviato il percorso lavorativo molto presto e l’innalzamento dell’età pensionabile sino a quota 67 anni introdotto dalla riforma Fornero non ha fatto altro che metterne a rischio la pensione, ecco che rivedere il sistema calibrandolo su uscite anticipate dal lavoro sostenibili e mirate potrebbe davvero costituire la svolta decisiva.



In buona sostanza si sta piano piano imponendo la linea dettata ormai da mesi dal presidente della Commissione lavoro Cesare Damino, che da tempo va predicando la necessità di creare un sistema più flessibile da costruirsi attorno ad uscite anticipate meno penalizzanti in termini economici; la sua proposta di legge prevede in particolare la possibilità di accedere al prepensionamento su base volontaria una volta raggiunto il requisito minimo fissato a 65 anni di età più 35 anni di contributi, il tutto scandito ovviamente da penalizzazioni pecuniarie inversamente proporzionali al crescere dell’età raggiunta la quale si opta per l’uscita anticipata.



E’ancora presto per dire se le dichiarazioni di Poletti e Nori contribuiranno alla risoluzione definitiva del caso pensioni lavoratori precoci, di certo costituiscono una base di partenza solida come non si vedeva da tempo sui fronti pensioni e previdenza.



Vi terremo aggiornati sui futuri sviluppi.