Per quei lavoratori che sono vicini alla pensione l'introduzione della flessibilità in uscita può rappresentare, al fine di trovare in merito un accordo con le parti sociali, una buona base di partenza. E' questa, in sintesi, la posizione del Segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni in merito alla proposta sulle Pensioni che è stata formulata da Giuliano Poletti, ministro del Lavoro nel Governo presieduto dal Premier Matteo Renzi.

La proposta prevede che siano le imprese, per i lavoratori prossimi alla pensione, a finanziare la flessibilità in uscita attraverso il pagamento dei contributi.

Secondo il numero uno della Cisl trattasi di una strada percorribile e sostenibile da parte delle imprese più solide a patto però che il provvedimento non vada a riguardare i cosiddetti esodati per i quali ci sono già altre misure.

Intanto nei giorni scorsi, sempre rivolgendosi al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, la Cgil ha lanciato l'allarme relativo agli ammortizzatori sociali, ed in particolare alla cassa integrazione in deroga per la quale era stato promesso un finanziamento per un miliardo di euro.

Trattasi di risorse che, non essendo ancora state ripartite tra le Regioni, rischiano di mettere in difficoltà e non poco le Amministrazioni regionali ed a portare le imprese a nuovi licenziamenti per crisi aziendale. E' uno scenario che chiaramente occorre scongiurare e contro il quale nei giorni scorsi il Sindacato della Cgil, in assenza di risposte, si è dichiarato pronto alla mobilitazione