Questa settimana si preannuncia decisiva per Esodati o Quota 96: è in esame il Def 2014 e, secondo le dichiarazioni di Francesco Boccia senza le coperture finanziarie in grado di risolvere il problema delle relative Pensioni, il documento non sarà approvato.

A soli due mesi dal suo ingresso al Governo, Renzi sembra pronto ad occuparsi finalmente del settore previdenziale e del caos generato dalla riforma Fornero: innumerevoli situazioni irrisolte, sebbene le proteste e le polemiche sollevate dagli interessati.

Le dichiarazioni rilasciate nei giorni passati hanno lasciato sperare che proprio entro questa settimana sarebbero stati portati a termine gli impegni presi, almeno rispettando le scadenze fissate, ovvero la presentazione del Def.

E, sempre giorni fa, si era avanzata l'ipotesi secondo cui a breve sarebbe stata assunta una decisione definitiva in merito alla questione esodati: proposta forse ottimistica che però aveva trovato riscontro nelle affermazioni del ministro del lavoro Poletti, il quale continua a ribadire che le commissioni cono al lavoro per escogitare la soluzione ideale per uno scivolo per gli esodati, coloro cioè che ancora si trovano ad essere senza lavoro né pensione.

In definitiva, si tratterebbe della c.d. "soluzione ultima" più volte auspicata anche da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro. Consapevoli delle difficoltà già attraversate - si pensi al diniego posto in essere dalla Ragioneria dello Stato a causa della mancanza di risorse finanziarie - Poletti rassicura sulla definizione di una legge ad hoc, idonea ad essere approvata dai vertici contabili affinché possa garantire agli esodati la sospirata pensione.

Situazione altrettanto spinosa è quella in cui si trovano i Quota 96, i quali, pur avendo raggiunto la omonima "quota", sommando il requisito anagrafico e quello contributivo (60 anni d'età + 36 di contributi, oppure 61 anni d'età e 35 di contributi), non possono accedere alla pensione a causa di un errore della famigerata legge Fornero che non consente l'uscita anticipata e l'accesso al trattamento previdenziale, come per i Quota 96 scuola, il cui calendario scolastico-lavorativo termina non il 31 dicembre come per il resto dei lavoratori, ma il 31 agosto.

Pertanto, i lavoratori della scuola, insegnanti, personale Ata e professori, pur avendo raggiunto i requisiti nel termine previsto dalla legge, non hanno potuto accedere alla pensione proprio per il suddetto errore contenuto nella riforma Fornero, a tutt'oggi non corretto.

Come per la questione "Esodati", anche per i "Quota 96" la mancata soluzione dipende da una carenza di risorse finanziarie, che dovrebbero ora essere trovate grazie all'esame del Def 2014, appena avviato. Il Presidente della Commissione Finanze, Boccia, ha dichiarato che se non si troveranno le coperture per i "Quota 96" il documento "Def 2014" non sarà approvato.