Continua a tener banco sul campo Pensioni 2014, il tema dei Quota 96 della scuola (ovvero gli insegnanti che chiedono il pensionamento) e l'ipotesi del Ministro delle Amministrazioni Pubbliche Madia su un possibile prepensionamento per donne e statali. Ciò ha scatenato le ire degli insegnanti che vedono una disparità di trattamento con gli altri dipendenti pubblici sospettando che il Governo voglia fare cassa sulla loro pelle. Analizziamo adesso i fatti punto per punto:

Pensioni 2014: caso Quote 96 scuola

Il caso quota 96 è stato creato dalla riforma Fornero e da allora nessun governo è riuscito a dare delle soluzioni a questo problema. I quota 96 sarebbero dovuti andare in pensione già questo settembre, invece se il Governo non interverrà tempestivamente i tempi si allungheranno fino a gennaio dell'anno prossimo.

Solo nei tempi recenti la questione è ritornata alla ribalta, grazie a un intervento del Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia che ha esortato il Ministro dell'Istruzione Giannini ad occuparsi del problema. L'intervento di Boccia è arrivato dopo che la Giannini aveva attaccato la proposta di prepensionamento degli statali del Ministro Madia, il deputato PD ha bacchettato la collega di Scelta Civica dicendo "Non ho capito la polemica del ministro Giannini sulla proposta Madia sui tagli PA, turn over e nuove assunzioni". Intanto mentre il palazzo discute su questo tema 4000 insegnanti attendono risposte.

Pensioni 2014: ipotesi prepensionamento

La politica del governo sembra orientata verso la strategia del pensionamento anticipato proprio per favorire il rinnovamento dell'organico nelle amministrazioni pubbliche, le proposte sul tema sono 2:

  • la prima riguarda il prepensionamento obbligato per 85.000 statali. La proposta è stata avanzata dal commissario Cottarelli.

  • La seconda riguarda l'opzione di prepensionamento per tutte le donne che ha 57 o 58 anni hanno già maturato 35 anni di contributi. Passando dal sistema retributivo a quello contributivo però vi sarebbe un taglio sull'assegno mensile di circa il 15%.