La questione previdenziale italiana si fa sempre più accesa; tanti i fronti aperti all’interno del capitolo Pensioni 2014, a partire dalla vertenze di lavoratori precoci, esodati e Quota 96 sino al caso costituito dal prepensionamento statali con conseguente richiesta di allargamento al comparto privato.



Nel mezzo un documento, il DEF, che avrebbe potuto chiarire meglio mosse e intendimenti del governo in tema di pensioni 2014 e che invece ha dimenticato la previdenza, all’orizzonte la possibilità di un intervento (sempre più concreto) dell’Europa, con esodati e Quota 96 in particolare a pensare ad un ricorso alla Corte Europea.





Discorso a parte per il caso pensioni 2014 precoci, dei quali tutti sembrano essersi dimenticati.

Pensioni 2014 precoci, prepensionamento, Quota 96 ed esodati: nel DEF non c’è nulla, ricorso a Corte Europea ipotesi verosimile



Variegato ed estremamente ampio, all’interno del capitolo pensioni 2014 bisogna fare gli opportuno distinguo tra chi viene preso in considerazione da un governo - capace solo di esprimersi a parole e mai con i fatti - e chi invece non viene considerato ormai da mesi.



E’il caso quest’ultimo delle pensioni 2014 per i lavoratori precoci, in merito ai quali l’insediamento del governo Renzi ha coinciso con il più totale silenzio: mai una parola, mai una dichiarazione e solo una sfilza di interventi che potrebbero toccare la categoria indirettamente. Come l’ipotesi di un prepensionamento che una volta adattato al comparto dei lavoratori statali potrebbe essere esteso anche ai privati, lavoratori precoci inclusi, ma il recente pronunciamento giunto dalla Ragioneria di Stato ha reso tutto più complicato.



Eppure, una delle poche chance di risolvere il caso pensioni 2014 precoci consisterebbe proprio nell’applicazione dell’istituto del prepensionamento all’intera categoria, lavoratori che in seguito all’innalzamento dell’età pensionabile voluto dalla Fornero vedono seriamente compromesso il proprio diritto al pensionamento. Come accennato però, l’ipotesi di un prepensionamento si allontana e con ciò la possibilità di vedere la luce in fondo al tunnel.



Discorso diverso per i casi pensioni 2014 pro Quota 96 ed esodati, per i quali il governo (a parole) si è spesso impegnato, fallendo però miseramente alla prova dei fatti. Il DEF avrebbe dovuto chiarire molto in particolare riguardo ai primi, con l’esecutivo chiamato - in virtù della risoluzione Saltamartini - a riferire sulla modalità di reperimento delle risorse atte a chiuderne il caso e a concedere il pensionamento.



Nel DEF non è in realtà stato previsto nulla, ecco che il movimento dei Quota 96 ha deciso di avviare l’iter per il ricorso alla Corte Europea, percorso tutt’altro che semplice che potrebbe però accomunarne i destini a quello dei lavoratori esodati, uno dei casi più drammatici fra quelli che compongono il capitolo pensioni 2014.



La notizia dell’ennesimo rinvio - l’iniziale deadline del 14 aprile, data nella quale si sarebbe dovuto discutere alla Camera sulla proposta di legge pro esodati non verrà infatti rispettata - ha però spinto l’eurodeputato Claudio Morganti a rivolgersi alla Commissione Europea per sapere quanti siano i lavoratori esodati (tardano al riguardo le stime dell’INPS) e se esistono o meno possibilità di ricorrere al Fondo Sociale Europeo per risolverne la vertenza.



Di certo si tratta di trafile lunghe, ma il solo fatto che per risolvere il capitolo pensioni 2014 pro Quota 96 ed esodati si stia pensando a scavalcare le autorità italiane, denota lo stato di cose cui si è giunti. Senza dimenticare il no della Ragioneria di Stato al prepensionamento pro statali senza adeguate coperture e il caso pensioni 2014 precoci, che il governo ha completamente mancato di trattare.



Vi terremo aggiornati nella speranza che le cose possano presto cambiare.