Arrivano importanti novità sul fronte Pensioni 2014 INPS, con i casi Quota 96 Scuola ed esodati in primo piano: se per i primi è stato il mancato pronunciamento del governo a corredo della presentazione del DEF a tenere banco, a far implodere la situazione per i secondi è stata la notizia dell'ennesimo rinvio orchestrato dall'esecutivo, con la discussione inizialmente prevista alla Camera il 14 aprile che non avrà luogo.



I continui ritardi nel trattare due dei temi più delicati fra quelli che compongono il capitolo pensioni 2014 INPS stanno dunque portando alla possibilità di scavalcare le autorità nazionali e a ricorrere all'Europa; per quel che concerne i Quota 96 della Scuola, poco più di 24 ore fa il movimento ha pubblicato un post sulla pagina Facebook con il quale avvisa di aver fatto partire l'iter legale che porterà ad un ricorso alla Corte Europea, mentre sul caso esodati si è espresso l'eurodeputato del movimento 'Io Cambio' Claudio Morganti, che ha anche incontrato una delegazione di lavoratori esodati nella sede di Bruxelles.





Il caso Pensioni 2014 INPS si fa dunque sempre più intricato, con Quota 96 della Scuola ed esodati ormai sul piede di guerra.

Pensioni 2014 INPS, caso esodati: eurodeputato Morganti fa appello alla Commissione Europea



Come accennato, gli ultimi aggiornamenti in tema di pensioni 2014 INPS raccontano di un possibile ricorso agli organi sovranazionali per risolvere alcune delle vertenze previdenziali più spinose, ovvero sia quelle di Quota 96 della Scuola ed esodati.



In merito alla questione che interessa quest'ultimi si è esposto in prima linea l'eurodeputato del movimento 'Io Cambio' Claudio Morganti: 'In Italia ci si è dimenticati degli esodati. Come ogni problema vero che si rispetti nel nostro Paese anche questo ha fatto tendenza per un po' sui media, poi nessuno ne ha più parlato, incluso il governo Renzi che ha altro a cui pensare. Per questo ho voluto interrogare la Commissione europea e portare alcuni esodati, provenienti da varie Regioni del Nord e del Centro Italia, a Bruxelles'.



Sempre in merito al caso esodati, Morganti ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire per sapere quanti siano esattamente questi lavoratori (l'INPS tarda a fornire le stime) e quali siano le possibilità che si possa attingere al Fondo Sociale Europeo per risolverne la vertenza; un intervento così drastico si è reso necessario dopo l'ennesimo rinvio consumatosi nella giornata di ieri, col governo ad essersi ancora una volta dimostrato sostanzialmente insensibile dinnanzi alla questione pensioni 2014 INPS.



In luogo della discussione sulla proposta di legge pro esodati prevista per il 14 aprile, l'esecutivo ha infatti fatto sapere che entro aprile verrà composta una commissione che vedrà tra gli altri all'opera i Ministeri del Lavoro e dell'Economia insieme l'INPS, ma nonostante le parole distensive pronunciate dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ('Adesso giocheremo a carte scoperte, basta girare a vuoto, il governo darà risposte') Morganti ha deciso di tentare il ricorso all'Europa.

Pensioni 2014 INPS, Quota 96 della Scuola: ricorso alla Corte Europea parte da Facebook



Sempre in tema di pensioni 2014 INPS, bisogna registrare un altro tentativo di scavalcare gli organi nazionali: i Quota 96 della Scuola, dopo l'ennesimo nulla di fatto consumatosi a margine della presentazione del DEF, hanno infatti avviato l'iter di ricorso alla Corte Europea avvisando della cosa tramite un post apparso sulla pagina Facebook del movimento.



Manuela Ghizzoni sta comunque tentando di portare avanti la propria battaglia nelle sedi nazionali, ed ha annunciato che a margine delle audizioni che si terranno sul DEF le Commissioni Lavoro e Bilancio convocheranno il governo per sapere cosa intenda fare sul caso pensioni Quota 96 della Scuola.



Ancora è presto per fare un bilancio, ma la situazione di Quota 96 della Scuola ed esodati pare davvero critica, come del resto sempre più allarmante è la situazione di ognuna delle vertenze che compongono il fronte pensioni 2014 INPS; se il ricorso alla Corte Europea dovesse davvero consumarsi, sarebbe l'ennesima sconfitta per uno Stato che si mostrerebbe incapace di assicurare un diritto sacrosanto ai propri cittadini. Quello al pensionamento.