Importanti novità in tema di pensioni 2014 INPS: le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’Economia Padoan - ‘le Pensioni non si toccano’- da un lato hanno contribuito a gettare acqua sul fuoco che in questi giorni va divampando in tema di riordino della previdenza, dall’altra hanno scongiurato un possibile ricalcolo delle pensioni ricorrendo al metodo contributivo (la proposta, avanzata dal Direttore generale dell’Inps Mauro Nori, si sarebbe tradotta in significativi decrementi degli assegni pensionistici, con tagli superiori al 30%).



Eppure i dati recentemente diffusi dall’Istat riguardo la spesa pensionistica fotografano una realtà evidentemente sperequativa e svantaggiosa con riferimento a oltre 7 milioni di pensionati, che stando al documento non arrivano a toccare neanche quota 1.000 euro al mese; e invece lo 0,1% percepisce oltre 10.000 euro al mese, una voragine che ha fatto nuovamente tornare a galla il problema delle pensioni d’oro.



Pensioni 2014 INPS, Padoan, dati Istat e pensioni d’oro: 11.000 pensionati prendono 10.000 euro al mese mentre 4 su 10 non arrivano neanche ai 1.000 euro



Come accennato in apertura, una delle più rilevanti novità in tema di pensioni 2014 INPS arriva dal documento diffuso dall’Istat, che ha certificato la spesa previdenziale sostenuta dallo Stato italiano nel 2012; si parla di quasi 271 miliardi di euro, in crescita di quasi 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente.



L’importo medio annuo degli assegni si aggira sugli 11.482 euro, ma in molti percepiscono più di un assegno, cosa che fa salire la media ad oltre 16.000 euro a testa; a risaltare su tutti gli altri è però il dato relativo alle cosiddette pensioni d’oro, con quasi 11.000 pensionati (lo 0,1% del totale) a percepire oltre 10.000 euro al mese. A farvi da contraltare il dato sugli assegni più ridotti, con quasi il 42,6% del totale a non arrivare neanche ai 1.000 euro al mese.



Non solo pensioni d’oro: un altro dato che fa riflettere è il fatto che soltanto il 67% dei pensionati percepisce una sola pensione, il restante 33% matura infatti da un minimo di 2 ad un massimo di 4 o più pensioni (in dettaglio il 24,9% ne percepisce due, il 6,5% tre, il restante 1,3% riceve quattro o più assegni pensionistici).



Di certo le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Padoan in tema di pensioni 2014 INPS vanno considerate in modo positivo, ma i dati rilasciati quasi in contemporanea dall’Istat fotografano una realtà previdenziale che andrebbe profondamente rivista, a cominciare dagli assegni d’oro e dallo smussamento delle enormi differenze tra chi percepisce oltre 10.000 euro, chi matura assegni sotto i 1.000 euro e chi riceve addirittura 4 o 5 pensioni.



Lo stesso Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha sottolineato che le pensioni medio-basse vanno riviste, in primo luogo procedendo alle indicizzazioni e dunque ad un adeguamento ai dati fatti registrare dall’inflazione.



Ecco che le dichiarazioni rilasciate da Padoan a proposito del capitolo pensioni 2014 INPS vengono ad assumere un ulteriore significato se combinate ai dati Istat; forse un intervento sul fronte previdenziale andrebbe fatto, ma in ottica maggiormente perequativa, smussando le pensioni d’oro e irrobustendo quelle più basse. Una manovra che attenuerebbe di certo quella che il presidente Damiano ha definito ‘la questione previdenziale’.